Frosinone, l'impegno del Comune per ottenere gli accessi nelle aree limitrofe al fiume Cosa

Un tratto del Fiume Cosa
Riqualificazione del fiume Cosa: qualcosa si muove. Nell’ultimo periodo, infatti, l’Amministrazione comunale ha portato e sta continuando a portare avanti confronti...

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Riqualificazione del fiume Cosa: qualcosa si muove. Nell’ultimo periodo, infatti, l’Amministrazione comunale ha portato e sta continuando a portare avanti confronti con i privati, proprietari dei terreni vicini al fiume, per monitorare al meglio la questione relativa all’accesso sul Cosa.



L’intenzione del Comune, infatti, è quella di favorire gli ingressi alle aree limitrofe al fiume, anche in un’ottica di manutenzione. Per questo, sono tutt’ora in corso incontri con i proprietari dei terreni limitrofi al Cosa, per capire come gestire questa situazione.

A spiegare le novità è il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani: «Attualmente sono in piedi incontri con i privati per avere la possibilità di avere l’accesso diretto al fiume. Sono terreni prospicienti al Cosa ma che non entrano all’interno delle fasce di vincolo».

Per legge, infatti, i 10 metri dalle sponde fiume devono essere liberi ma, per arrivare a quella soglia, in alcuni punti è necessario attraversare terreni di proprietà privata.

«In questo modo – spiega il sindaco- il primo step è quello della riorganizzazione di quello che sarà poi il progetto futuro. Una volta ultimata questa fase, potremo passare alla seconda fase. Avremo, infatti, una situazione più chiara, anche in merito alla tempistica e all’onerosità degli accessi, per avere un quadro di risorse da programmare. Sulla base di questo, convocheremo associazioni e stakeholder perché il Cosa va tenuto vivo e deve essere utilizzato. Per farlo, bisognerà creare diversi interessi, come quelli di percorsi naturalistici».

Ottaviani, quindi, continua: «In questa fase, un ruolo importante lo recita la questione relativa ai mosaici e al nuovo Parco Archeologico che lambisce la sponda destra del Cosa. E questo è estremamente importante. L’impulso – conclude- siamo riusciti ad imprimerlo evitando la chiusura dei reperti che abbiamo trovato».

Terminata questa prima fase, quindi, si dovrebbe passare al secondo livello, ossia la convocazione di un tavolo di confronto sia con associazioni e privati che inter e sovra-comunale, anche per valutare eventuali disponibilità di risorse da investire sul Fiume Cosa derivanti dal Recovery Plan, come annunciato dal primo cittadino del capoluogo lo scorso fine gennaio.

Area Schioppo

Intanto, nell’area dello “Schioppo”, oasi naturale che nasce sulle sponde del Cosa e situata in zona De Matthaeis, proseguono a gonfie vele gli interventi del “Coordinamento Schioppo Bene Comune”, tra opere di pulizia, classificazione, piantumazione di alberi e altri lavori.

L’obiettivo del Coordinamento, che comprende 5 associazioni cittadine, è quello di istituire l’area dello “Schioppo Monumento Naturale” come area naturale e protetta, a livello regionale, per il suo valore naturalistico e storico-culturale.

Proprio lo scorso fine settimana, tra l’altro, è partita una raccolta firme che, come spiegano dal Coordinamento, «ha lo scopo di raggiungere il numero maggiore di persone per il raggiungimento dell’obiettivo, vista la grande sensibilizzazione a tutto quello che è stato fatto in questi mesi, tra pulizia, piantumazione e sistemazione complessiva dell’area».


Tra l’altro, proprio nella giornata di ieri, sulla vicenda che riguarda lo “Schioppo” è intervenuta anche la sezione frusinate del Partito Socialista che ha indirizzato una lettera aperta alla Regione Lazio, chiedendo l’inserimento della zona Schioppo nel sistema regionale delle aree naturali protette: «Come Partito Socialista di Frosinone – si legge in un passaggio della lettera- chiediamo apertamente alla regione Lazio, in nome del Presidente Zingaretti, di attivarsi immediatamente per rendere tale luogo un'area verde e protetta da inserire nel Sistema regionale delle aree naturali protette del Lazio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero