Frosinone, duro colpo per gli appassionati di giochi e fumetti: chiude “Multiverso” nel centro storico

Frosinone, duro colpo per gli appassionati di giochi e fumetti: chiude “Multiverso” nel centro storico
Un’altra attività vittima della situazione legata al Covid e costretta a chiudere i battenti: “Multiverso”, in via Marco Minghetti, dal 20 novembre...

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Un’altra attività vittima della situazione legata al Covid e costretta a chiudere i battenti: “Multiverso”, in via Marco Minghetti, dal 20 novembre terminerà la sua avventura. Il negozio, gestito da due giovani ragazzi, entrambi under 30, nel corso del tempo, oltre che ad esser divenuto un cento importante per chi è appassionato del mondo dei fumetti e dei giochi da tavolo e di ruolo, è diventato un vero e proprio punto d’aggregazione e di cultura per molti giovani frusinati. Oltre alla vendita al dettaglio, infatti, sono state tante le iniziative collettive organizzate da “Multiverso”. Il tutto, nel centro storico frusinate: «L’ idea di aprire è venuta al mio socio Riccardo e l’abbiamo ideata tre anni fa- spiega Paride, uno dei due proprietari- sia io che lui siamo di Ferentino, ma abbiamo scelto di aprire a Frosinone perché è il capoluogo e ci sembrava strano non avesse un’attività di questo tipo. Abbiamo scelto, poi, il centro storico per fornire qualcosa in più alla zona, dove le possibilità di fare qualcosa di creativo sono molto poche. E così, abbiamo provato noi ad offrire una situazione nuova».


Il luogo era, infatti, divenuto un punto di riferimento per ragazzi da tutta la provincia: «La nostra realtà, oltre che alla vendita al dettaglio, puntava sopratutto nell'esser un punto di incontro. Abbiamo organizzato diverse attività che hanno formato una sana aggregazione tra i ragazzi. Ad esempio, i firma copie di graphic novel che davano la possibilità, anche a Frosinone, di incontrare gli autori più importanti ed avere dediche personalizzate. Oppure organizzavamo tornei di carte collezionabili, che erano una forma di sana competitività. Un’altra grossa fetta, in media una quarantina di persone, veniva qui per i giochi di ruolo. Una community che è cresciuta sempre di più. Molte persone poi, hanno deciso loro stesse di inventare le avventure ed i misteri da risolvere, a cui poi gli altri giocavano. Il negozio – continua Paride- è diventato una fucina di idee, di confronto e luogo di consigli. Si sono appassionate a questo mondo anche persone che, prima di venir qui, non conoscevano nulla in materia».
Poi, però, il Covid. «Quando abbiamo deciso di aprire – dichiara uno dei due proprietari- sapevamo che era un azzardo. Purtroppo poi, è arrivato il Covid che ci ha colpiti proprio nel punto in cui poteva farci più male, ossia quello aggregativo. La nostra clientela ci ha sostenuto, però è chiaro che il numero delle frequentazioni è sceso. Non è il lockdown o le altre misure governative che contestiamo, è proprio la malattia del Covid che ci ha danneggiato. Non possiamo organizzare più le nostre attività. E dopo 10 mesi di convivenza con questa situazione, non siamo più in grado di affrontare tutte queste difficoltà».
Non tutto, però, potrebbe esser perduto. E lo spiega lo stesso Paride: «Appena appresa la notizia della chiusura, la nostra comunità ci ha mostrato vicinanza con tantissimi messaggi che ci hanno dato coraggio. A primavera, vorremmo trovare un modo per proseguire e andare avanti con loro. Forse riaprendo il negozio o tramite in una forma associativa, magari organizzando eventi con il supporto delle istituzioni locali. Il tutto per mantenere il nostro tessuto sociale creativo e aumentare l’offerta culturale del capoluogo».

«Multiverso mi ha fatto conoscere nuovi amici e rivederne altri – spiega Simone, un giovane del capoluogo, cliente dell’attività- molte volte il negozio era pieno di giovani. Andavo lì almeno una volta a settimana per partecipare ai tornei che organizzavano. Siamo una bella community che da tutta la provincia raggiunge Frosinone: è questa l'eredità che Multiverso ci lascia. Ora – conclude il giovane - tutti noi ragazzi perdiamo un'importante luogo di ritrovo e di cultura a Frosinone».
Matteo Ferazzoli

 

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Il Messaggero