Frosinone, il Consiglio regionale dà il via allo Schioppo come Monumento Naturale

Frosinone, il Consiglio regionale dà il via allo Schioppo come Monumento Naturale
Il sogno è a un passo dalla sua definitiva concretizzazione: nella giornata di ieri il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la richiesta di istituire lo Schioppo,...

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Il sogno è a un passo dalla sua definitiva concretizzazione: nella giornata di ieri il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la richiesta di istituire lo Schioppo, oasi naturale in via Mola Nuova, come Monumento Naturale. L’istanza è stata portata avanti dal consigliere regionale Mauro Buschini.


L’assise della Pisana, ieri mattina, ha infatti approvato l’ordine del giorno, con 25 voti favorevoli e 1 astenuto. Adesso, la Giunta regionale si dovrà impegnare per istituire definitivamente lo Schioppo frusinate come Monumento Naturale.
LE PAROLE DEL CONSIGLIERE E LA LOTTA DEI COMITATI
«Un lavoro andato avanti per mesi – ha commentato Mauro Buschini, subito dopo l’approvazione- grazie soprattutto all’impegno delle tante associazioni riunite nel coordinamento “Schioppo Bene Comune “, all’amore ed alla passione di tanti cittadini per questo luogo». Le associazioni civiche, dunque, sono le assolute protagoniste dello Schioppo. Da anni, ormai, si battono per rivalorizzare l’area e per dare dignità al posto, prendendosi cura dell’ecosistema e della biodiversità locale. Ma non solo. Nel corso del tempo, le associazioni hanno organizzato allo Schioppo anche eventi culturali, musicali, aggregativi, visite guidate, anche con le scuole. Una lotta estenuante, incessante, spesso solitaria, quella dei volontari.
LA SODDISFAZIONE DEL COORDINAMENTO E LA PROMESSA DI BUSCHINI
In tempi più recenti, tutte le varie associazioni che hanno collaborato tra loro negli anni per tenere vivo lo “Schioppo”, come “Frosinone Bella e Brutta”, “Zerotremilacento”, “Rigenesi”, “Ci Vediamo in Provincia” e il circolo “Il Cigno” di Legambiente, sono tutte confluite in un unico coordinamento: quello dello “Schioppo Bene Comune”. Tra l’altro, proprio il Coordinamento - dopo una raccolta firme siglata da più di 700 cittadini- lo scorso giugno aveva avviato l’iter formale per chiedere alla Regione Lazio l’istituzione dell’area verde di via Mola Nuova come Monumento Naturale. Qualche tempo dopo, a fine luglio, il consigliere regionale Mauro Buschini ha depositato in Consiglio regionale un ordine del giorno per impegnare la Regione Lazio proprio alla istituzione dello “Schioppo” come “Monumento naturale”. Istanza, appunto, approvata nella giornata di mercoledì.

Il consigliere regionale, dopo il voto favorevole di ieri, ha promesso: «Proteggere quest’area, realizzare un percorso naturalistico lungo il fiume Cosa, intervenire sul muraglione della cascata saranno i primi impegni dei prossimi mesi. Oggi abbiamo scritto una prima bellissima pagina di condivisione tra i cittadini e le Istituzioni. L’ambiente non può più aspettare». La soddisfazione del Coordinamento “Schioppo Bene Comune” è enorme: «È una giornata importante per il Coordinamento che finalmente, dopo anni di lavoro sull’area, molte volte non riconosciuto e solitario, trova oggi la giusta considerazione del mondo politico e la giusta collocazione dello Schioppo tra le aree naturali di maggior pregio della nostra regione». I membri delle varie associazioni che si prendono cura dell’area, quindi, aggiungono: «È un momento significativo per il riconoscimento del valore del nostro fiume Cosa e della nostra città dal punto di vista naturalistico e storico-culturale. Crediamo fortemente che il rilancio del nostro territorio parta proprio dal basso, dai cittadini e dalle associazioni in un dialogo e confronto continuo con le istituzioni». Adesso, quindi, serve aspettare ancora ma, dal Coordinamento spiegano: «In attesa che l'iter vada a definitivo compimento, collochiamo questa giornata tra le più importanti per il Coordinamento Sbc, che finalmente vede riconosciuto il proprio operato. Viva lo Schioppo!». Adesso, il raggiungimento del sogno sembra avvicinarsi sempre di più. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero