Grande capoluogo, pressing di Unindustria sui Comuni dubbiosi

Grande capoluogo, pressing di Unindustria sui Comuni dubbiosi
Un incontro per fare il punto della situazione, sondare l’interesse reale dei Comuni coinvolti e gettare le basi nel tentativo di passare, dopo quattordici mesi di dialogo,...

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Un incontro per fare il punto della situazione, sondare l’interesse reale dei Comuni coinvolti e gettare le basi nel tentativo di passare, dopo quattordici mesi di dialogo, alla fase operativa.

È quello che si è tenuto ieri sera tra il presidente di Unindustria Frosinone, Giovanni Turriziani, e alcuni amministratori dei centri dell’hinterland, tra cui il sindaco di Ferentino e presidente della Provincia, Antonio Pompeo. L’argomento è stato quello che l’associazione degli industriali aveva già prospettato nell’ottobre 2018: realizzare una città metropolitana da circa 150mila abitanti consorziando i servizi, erogati ai cittadini, di otto Municipi.
Unire le forze, insomma, anche per assumere maggior peso politico e territoriale sui tavoli nazionali e regionali. Si tratta, in sostanza, di un riassetto organizzativo del comprensorio sul modello di area vasta, retto da un super ente da creare ad hoc, con l’intento, tra l’altro, di godere di una corsia preferenziale per l’accesso ai fondi europei.
Finora hanno aderito formalmente al piano due degli otto centri: Frosinone e Supino, che hanno dato il via libera con una deliberazione d’aula. La bozza prevede anche l’inclusione di Ferentino, Alatri, Ceccano (poi è caduta l’amministrazione), Veroli, Patrica (si è mostrato scettico) e Torrice, ma finora hanno temporeggiato nonostante gli appelli di Unindustria. Poi è spuntata Arnara, che si è fatta avanti per essere assorbita nell’Unione del Frusinate.

L'ACCELERAZIONE
Ora, però, consapevole dell’importanza del progetto e della necessità di non poter perdere altro tempo, Unindustria è tornata a sollecitare gli amministratori. Una sorta di pressing per capire, nel concreto, chi vuol essere protagonista del piano e chi, invece, pensa di defilarsi. D’altronde, dopo riunioni e ultimatum, è il primo passaggio per chiarire un aspetto fondamentale: sapere chi è disposto a scommettere sul rilancio del territorio tramite un’alleanza intercomunale di tipo cooperativo e chi no. Solo allora si potranno compiere gli altri passi.

Per molti amministratori si tratta di un progetto ambizioso, di un’opportunità, ma restano ancora alcuni dubbi da sciogliere. In particolare legati al funzionamento del nuovo organismo. È così anche per il sindaco Pompeo: «Bisogna prima analizzare e aver ben chiaro, nei dettagli, come si realizzerebbe nella pratica, come si svilupperebbe il percorso tenendo conto anche degli impegni che poi ciascun Comune dovrebbe mantenere» ha spiegato in serata. Tutte questioni che Unindustria, promotrice del nuovo assetto, intende far comprendere, al pari delle possibilità che ne deriverebbero, per ridare slancio all’idea dell’Unione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero