Frosinone, l'ultimo caffè al bar di Gerardo: lo storico locale chiude dopo mezzo secolo

L'attività nella parte alta della città, il figlio Michele: "Ci dispiace, finisce una storia"

Frosinone, l'ultimo caffè al bar di Gerardo: lo storico locale chiude dopo mezzo secolo
Un bar storico di Frosinone sta per chiudere i battenti. È l' "Antica Caffetteria dal 1974", già Mirabar di Corso della Repubblica, nella parte alta...

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Un bar storico di Frosinone sta per chiudere i battenti. È l' "Antica Caffetteria dal 1974", già Mirabar di Corso della Repubblica, nella parte alta della città. Per il gestore portare avanti l'attività, che si trova accanto a Largo Turriziani, è sempre più difficile. Manuel Palumbo lo ha ereditato dalla famiglia che lo ha gestito per cinquant'anni.

Era il 1973 quando Gerardo Michele Palumbo e sua moglie Franca Testa rilevarono il locale conservando il nome originario che aveva la locanda preesistente e ispirato alla proprietaria che si chiamava Miranda. Con la successiva gestione è stato una gelateria, poi anche ristorantino e sala biliardo. Ma il bar è stato sempre lì, all'angolo della salita per l'arco Campagiorni, un punto di riferimento e approdo per diverse generazioni e una clientela diversificata nel tempo. E sì perché Gerardo e Franca hanno visto il mutare dei tempi, delle abitudini, dell'aspetto e delle dinamiche della parte superiore del capoluogo.

«Alle cinque del mattino eravamo già aperti racconta Gerardo e già c'erano i primi clienti. Erano soprattutto lavoratori perché nella zona erano disseminati uffici privati e pubblici. A pranzo eravamo sempre pieni. Una cucina semplice e veloce, adatta alle brevi pause. Poi nel pomeriggio venivano spesso le mamme con i bambini che giocavano ai giardinetti. Alla città di Frosinone devo moltissimo, è stata dura ma mi ha permesso di vivere dignitosamente e conoscere tante persone». Rotta dalla commozione, la conversazione di Gerardo s'interrompe.

I FIGLI

Da quanto è andato in pensione nel 2008, l'eredità è passata ai figli. Prima Luana, che ha attribuito un nuovo nome all'attività, e poi Manuel.

«Sono subentrato nella gestione nel 2013 e in dieci anni la situazione è molto cambiata», spiega Manuel che sta per gettare il grembiule da barista. «Il bilancio tra le spese e gli introiti non compensa i sacrifici di questo lavoro. Almeno stando alla mia situazione. Non riesco a stare dietro il bancone anche per 17 ore al giorno. Ho una famiglia e ho trovato anche un'altra occupazione che m'impegna nelle ore notturne. Così ho deciso di cedere la licenza, nella speranza che questa attività storica venga rilevata e quindi possa continuare ad esistere». Il rammarico di Manuel è lampante e suona come un appello. «Mi piange il cuore aggiunge il locale racchiude sia la storia della mia famiglia, sia l'evoluzione di questa città. Mi piacerebbe che non si disperdesse questo piccolo patrimonio che andrebbe a depauperare la vivacità sociale della zona e che trovi dei proprietari che intendano perpetuare la vita di questo esercizio». Da oggi le serrande del bar resteranno chiuse, fino a quando qualcuno non vorrà investire in questo storico angolo della ristorazione frusinate. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero