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Conta il risultato, meno il gioco. L'importante è vincere. E' un adagio che qualche allenatore ancora preferisce. Se poi arriva lo spettacolo, è ancora meglio. In un calcio in continua evoluzione, tra schemi, manovre, aggressività totale e il cosiddetto play in campo, i tre punti, la vittoria, sono sempre quelli che valgono più di tutto. Al punto che anche i tifosi antepongono il successo alla bellezza delle giocate, singole e individuali. L'importante è esultare. Ne sa qualcosa anche mister Nesta, ex giocatore d'esperienza con una coppa del mondo nel carniere personale. Continua a ribadire che il suo Frosinone non sarà bellissimo, ma la sua squadra è lassù: seconda a pari punti. Ed è bello anche così.
«Noi siamo questi, non faremo mai un calcio super» conferma il mister giallazzurro nel post gara con il Perugia aggiungendo: «Sono contento del risultato, per di più avevamo tanti infortunati, ma la loro assenza non si è affatto sentita. Comunque se siamo secondi vuol dire che qualcosa di buono la facciamo anche noi». Ecco l'equazione del tecnico: buono sta a bello, non sarebbe lo stesso se bello stesse semplicemente e soltanto a bello. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero