Frosinone, c'è anche Masi tra gli autori della scoperta di ASASSN-15lh, la più luminosa supernova dell'Universo

La supernova ASASSN-15lh ripresa il 26 settembre 2015
Poche ore fa la celeberrima “Science“, una delle più prestigiose riviste di scienza del pianeta, ha pubblicato un importante studio riguardante la scoperta dell’esplosione...

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Poche ore fa la celeberrima “Science“, una delle più prestigiose riviste di scienza del pianeta, ha pubblicato un importante studio riguardante la scoperta dell’esplosione di supernova più luminosa che sia mai stata individuata nella storia. Tra gli autori di questo straordinario ritrovamento figura l’astrofisico ceccanese Gianluca Masi.

L’articolo, presentato da un team internazionale di scienziati coordinato da Subo Dong (Kavli Institute for Astronomy and Astrophysics, Peking University) e che include Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project e curatore scientifico del Planetario di Roma, riferisce di un corpo celeste denominato ASASSN-15lh, scoperto il 14 giugno scorso da una coppia di telescopi gemelli da 14 cm installati a Cerro Tololo, in Cile, parte della All Sky Automated Survey for SuperNovae (ASAS-SN), un progetto internazionale dedicato proprio alla ricerca sistematica di fenomeni transienti, coordinato dalla Ohio State University, USA.
Ulteriori studi suggerivano poi la natura dell’astro: una supernova super-luminosa, povera in contenuto di idrogeno, la cui distanza è stata stimata in circa 3.8 miliardi di anni luce. ASASSN-15lh è un’esplosione cosmica oltre 200 volte più potente di una tipica supernova – eventi che già si collocano tra i più violenti cataclismi nell’Universo – e oltre due volte più luminosa della precedente supernova detentrice del record: nel momento del picco di emissione, la sua luminosità era equivalente a quella di 570 miliardi di stelle come il Sole (venti volte l’intera emissione della nostra Via Lattea).
“Se ASASSN-15lh si fosse trovata alla distanza di Sirio, la stella più luminosa nel cielo notturno, situata a 8.5 anni luce da noi e ben visibile in queste notti d’inverno - spiega Masi - l’avremmo vista brillare con una luminosità apparente pari a quella del Sole”.

Questo ritrovamento è solo l'ultimo di una lunga serie di successi: solo a dicembre, ad esempio, veniva ufficializzata la dedica a Frosinone di uno degli asteroidi scoperti da Masi dal suo osservatorio di Ceccano, il Virtual Telescope, attivo da circa dieci anni.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero