Finti disoccupati e indennità-truffa, moglie e marito rinviati a giudizio

Finti disoccupati e indennità-truffa, moglie e marito rinviati a giudizio
Una coppia di Ferentino è stata rinviata a giudizio per truffa ai danni dello Stato. Il tutto dopo la denuncia in Procura presentata dai carabinieri del centro ernico....

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Una coppia di Ferentino è stata rinviata a giudizio per truffa ai danni dello Stato. Il tutto dopo la denuncia in Procura presentata dai carabinieri del centro ernico. Secondo l'accusa i due percepivano l'assegno di disoccupazione in modo truffaldino in quanto dai controlli dei militari risultava che lavorassero per un locale con bar e ristorazione. La scoperta durante i controlli sulla Movida da parte dei carabinieri. I due svolgevano al nero la mansione di camerieri nel locale dove erano praticamente dipendenti fissi. Non contenti di aver truffato una volta lo Stato con l'assegno di disoccupazione che non gli era dovuto in quanto lavoratori, i due, al termine della Naspi, l'assegno dell'ammortizzatore sociale che lo Stato assegna ai disoccupati, denunciando residenze diverse e fittizie, avevano presentato all'Inps la dichiarazione di nullafacenti, senza rapporto di matrimonio e nullatenenti. In questo modo, a scadenza della Naspi avevano ottenuto in modo il reddito di cittadinanza. Ma i carabinieri che li seguivano da un pezzo, hanno scoperto anche questa truffa denunciando i due camerieri. Secondo quanto appurato dai militari della stazione di Ferentino i due avrebbero percepito indebitamente dallo Stato oltre 9000 euro. Sono stati segnalati all'Inps e se nel caso le accuse dovessero essere confermate, dovranno restituire la somma percepita. Nel frattempo l'erogazione dell'assegno del reddito di cittadinanza è stato sospeso.

La prima udienza del processo si terrà a gennaio del 2023. I due raggirando le normative si erano fatti assumere per alcuni mesi come camerieri dai dipendenti del locale bar-ristorazione di Ferentino. Passato un certo periodo, necessario per ottenere l'assegno di disoccupazione, si erano fatti licenziare dai titolari dell'esercizio commerciale restando però a lavorare al nero. Così avevano ottenuto la disoccupazione. Una volta scaduta quest'ultima, hanno presentato documentazione falsa all'Inps per ottenere il reddito di cittadinanza. Seppur sposati hanno dichiarato residenze fittizie e soprattutto diverse dalla reale abitazione dove vivono insieme. I due sono anche indagati dalla Procura della Repubblica nella primavera del 2021 per aver fornito bevande alcoliche a dei minorenni del posto, una delle quali finì in coma etilico.


Emiliano Papillo
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Il Messaggero