Islam/ Festa del Montone, proteste a Frosinone

Secondo la religione islamica si è celebrata , anche a Frosinone ,  la festa del montone. E subito monta la protesta degli animalisti ciociari, contrari ai...

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Secondo la religione islamica si è celebrata , anche a Frosinone ,  la festa del montone. E subito monta la protesta degli animalisti ciociari, contrari ai maltrammenti cui sono soggetti gli animali. 

I seguaci dell’Islam ricordano la “Festa del sacrificio”. Durante i giorni dell’Eid al-Adha, fino al tramonto di sabato 25 agosto, per tradizione, viene sacrificato un ovino, un caprino, un bovino o un camelide per ricordare la prova superata da Abramo, cui venne concesso in extremis dall’angelo inviato da Allah di sgozzare un montone al posto del figlio Ismaele.
"Ora, siccome noi a Frosinone non ci facciamo mancare niente - commenta l'ex assessore al Comune di Frosinone, Mauro Granieri - , ci siamo svegliati, o meglio ci hanno svegliato stamattina intorno alle 6,30 al ritmo di una nenia, una melopea, una cantilena incomprensibile dal tono e fraseggio musicale di tipo arabeggiante.  Presso il campo di atletica “Bruno Zauli”, meglio conosciuto come Campo Coni, la locale comunità islamica celebra la “Festa del montone”  . Adesso - prosegue Mauro Granieri -  senza nulla osservare sulle fedi religiose e relativi riti e senza commentare alcunché su credenze, confessioni e appartenenze, va pur detto che la cosiddetta globalizzazione (quella umana) deve intendersi fondata su un generale e basilare principio e cioè quello della “reciprocità”: io ti lascio fare, ti tollero, ti capisco e tu devi fare altrettanto e devi rispettare le regole del paese che ti ospita. Vuoi lavare i vetri delle automobili ai semafori? Va bene, fallo ma evita di importunare, di infastidire e di improvvisare “la macumba” se non ti mollo 50 centesimi. Vuoi trasportare i carrelli davanti ai supermercati? Vuoi chiedere l’elemosina davanti le chiese cristiane? Fai tutto quello che ti pare ma rispetta chi ti accoglie (suo malgrado) e comunque ti tollera.  Analogo ragionamento deve svolgersi – sempre il principio di reciprocità – anche nei confronti della nostra religione che deve capire che non può giorno e notte suonare le campane in pieno centro destando una sveglia non desiderata a chi, magari, è ateo o agnostico o semplicemente perché dorme essendo stanco dal lavoro del turno di notte.   Rispetto, tolleranza, comprensione, educazione o etichetta (la parte più piccola dell’etica) non appartengono ad alcuna religione ma sono patrimonio di tutti gli uomini liberi." conclude l'ex assessore Mauro Granieri.








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Il Messaggero