Tempi più stretti per l'Alta velocità, il sindaco: «La fermata a Frosinone entro giugno»

Tempi più stretti per l'Alta velocità, il sindaco: «La fermata a Frosinone entro giugno»
La fermata Tav a Frosinone arriverà prima del previsto. Non più nel mese di luglio come inizialmente ipotizzato, ma già entro la fine di giugno. Ad...

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La fermata Tav a Frosinone arriverà prima del previsto. Non più nel mese di luglio come inizialmente ipotizzato, ma già entro la fine di giugno. Ad annunciarlo è stato il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ieri durante il Consiglio comunale: «Tra 48 ore sapremo dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato la data ed il giorno in cui partiranno i primi treni ad alta velocità tra la nostra città e Roma. Mi hanno riferito che i treni partiranno subito prima dell’ipotesi iniziale di luglio. Sulle polemiche di creare fermate a nord o a sud della provincia non entro perchè le Fs decidono in base alal sostenibilità economica di ciascuna operazione».


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L’ordinanza antifuochi - In arrivo poi un’ordinanza più severa per chi non provvede al taglio delle erbe che confinano con suolo pubblico e per chi accende i fuochi (sinora 39 multe eseguite dalla polizia municipale su queste materie) con il sindaco che ha chiesto al comandante della polizia locale di avviare i controlli con l’uso dei droni. È ancora forte nelle zone periferiche della città l’abitudine di bruciare l’erba tagliata: «Aumenteremo le multe perché questa cattiva abitudine va stroncata - ha detto Ottaviani - anche perchè abbiamo un servizio di raccolta efficace ed economico».

La spaccatura - Sono stati questi i punti principali emersi in un Consiglio comunale semideserto (appena 12 partecipanti) contraddistinto da una spaccatura evidente nella minoranza. L’opposizione di centro sinistra, infatti, continua ad essere divisa sul fronte della partecipazione o meno alle riunioni della massima assise cittadina. In particolare il Partito Democratico arriva ancora una volta diviso con il capogruppo Angelo Pizzutelli insieme a Fabrizio Cristofari che hanno firmato un documento di non partecipazione mentre i consiglieri democratici Alessandra Sardellitti e Norberto Venturi non hanno aderito.

Anche il resto dell’opposizione va divisa: da una parte M5s, lista “Frosinone in comune” e indipendenti, dall’altra partito Socialista e Art 1. che invece non hanno aderito al documento.

Ieri l’ennesima nota dei consiglieri non presenti: «La gran parte dei consiglieri di minoranza continuerà a disertare le sedute di consiglio comunale che l’amministrazione continua a far svolgere “in presenza”. Restiamo basiti dinanzi ad un atteggiamento di totale chiusura da parte dell’amministrazione ma siamo fermamente convinti nel ritenere la nostra posizione di buon senso e totalmente priva di qualsivoglia vena polemica e preconcetta».


Per la minoranza erano presenti la Sardellitti (Pd), Vitali (Art.1), Calicchia (Psi) e a sorpresa Cristian Bellincampi del M5S. Quest’ultimo però è intervenuto per ribadire che sarebbe stato giusto convocare il consiglio in modalità on line. Il sindaco ha ribattuto: «A costo di apparire arcaici preferiamo il rapporto umano diretto e la certezza della libertà di voto che può essere garantita solo in questa aula e con tutte le sicurezze adottate». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero