Cassino - Fca, timori per il futuro: chiesto un incontro a Draghi

Cassino - Fca, timori per il futuro: chiesto un incontro a Draghi
La situazione dell’industria automobilistica italiana è pesantissima, tanto che se non accompagnata da interventi, potrebbe portare in Italia ad una perdita di circa...

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La situazione dell’industria automobilistica italiana è pesantissima, tanto che se non accompagnata da interventi, potrebbe portare in Italia ad una perdita di circa 73.000 posti di lavoro, di cui 63.000 nel periodo 2025-2030, secondo le stime di Anfia. E per evitare la perdita di tanti posti di lavoro sindacati e Federmeccanica chiedono di incontrare con urgenza il Presidente del Consiglio Mario Draghi insieme ai Ministri del Lavoro, dello Sviluppo Economico e della Transizione Ecologica.

Il vertice si rende necessario per valutare assieme le condizioni e le possibili iniziative da attivare in merito ad alcune questioni cruciali, emerse dall’Osservatorio Automotive che è stato costituito da Federmeccanica e Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil appositamente per monitorare e prevedere i potenziali scenari futuri. A Cassino e nell’indotto Fca sono interessati oltre diecimila lavoratori e perciò il timore dei sindacati è forte per un eventuale regresso occupazionale. I sindacati si dicono preoccupati «per l’assenza di certezza nelle misure di accompagnamento a fronte di un processo di allocazione delle ingenti risorse del PNRR che è stato avviato.

Ci si domanda anche quali siano le politiche pubbliche messe in campo per il settore, dato che sono scomparse le precedenti misure di sostegno alla domanda di autoveicoli per favorire il rinnovamento del parco circolante verso tecnologie eco-compatibili in funzione dei crescenti vincoli alle emissioni». 

Il rischio di deindustrializzazione di un settore chiave dell’economia italiana è concreto. «Occorre – conclude il documento sindacale- mettere in campo tutte le azioni difensive necessarie e guardare soprattutto all’opportunità di rilancio e sviluppo del settore Automotive, poiché non solo ha una sua storia, ma possiede un’identità distintiva, una base di competenze e una rete da mettere a sistema». Ma anche una notizia positiva. Infatti per il 2021 i dipendenti di Stellantis in Italia riceveranno mediamente un premio pari al 6% della retribuzione di riferimento, che corrisponde a circa 1.400 euro medi. 

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Il Messaggero