Ex Videocon, De Angelis: «Bando di vendita a febbraio»

Il presidente Francesco De Angelis al centro e gli altri componenti del Cda
Febbraio 2017: non c’è ancora la certezza ma al momento è questa la data in cui il Consorzio Asi intende chiudere la partita della reindustrializzazione...

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Febbraio 2017: non c’è ancora la certezza ma al momento è questa la data in cui il Consorzio Asi intende chiudere la partita della reindustrializzazione dell’ex Videocon. Lo farà pubblicando il bando per la vendita del sito, in blocco, in modo tale da consentire così la ripresa delle attività produttive in quella che era fino a qualche anno fa una delle realtà industriali più importanti della provincia. Lo ha annunciato ieri il presidente del Consorzio Industriale di Frosinone, Francesco De Angelis, nel corso della conferenza stampa di fine anno. «Abbiamo chiesto alla Regione – ha spiegato De Angelis – di convocare entro gennaio il tavolo regionale per la validazione del bando e per l’avvio di una conferenza dei servizi permanente utile a velocizzare le procedure burocratiche, perché vogliamo che il futuro acquirente non debba fare i conti con tutte quelle lungaggini che troppo spesso bloccano sul nascere importanti investimenti». Il bando, per cui c’è già una manifestazione d’interesse dichiarata da parte di una cordata di imprenditori aderenti a Federlazio, sarà aggiudicato con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Un criterio su cui, qualche settimana fa, non tutti, neppure all’interno dell’ Asi, erano d’accordo. Il consigliere Luca Sellari, ad esempio, ieri al fianco di De Angelis, insieme a Giovanni Proia e altri consiglieri, in un cda dello scorso 25 ottobre aveva fatto mettere a verbale le proprie riserve sulla legittimità e la fattibilità della vendita del complesso industriale secondo questo criterio. Secondo Sellari infatti il sito poteva essere venduto in un solo modo: in base al suo valore immobiliare nudo e crudo. Ovvero la stima del consulente del Tribunale di Frosinone nominato nell’ambito della procedura fallimentare: 18.621.005 euro. De Angelis aveva replicato: «Non siamo in presenza di un’operazione immobiliare ma di un processo di reindustrializzazione del sito previsto da una legge dello Stato». Ed è stata la linea di De Angelis a passare, evidentemente, se ieri il presidente, senza obiezioni da parte di nessuno, ha ribadito che il criterio per l’aggiudicazione del bando sarà quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. De Angelis ieri ha ribadito, comunque, che sarà prestata molta attenzione non solo all’offerta economica, ma anche a quella tecnica: «Infrastrutture, tutela e salvaguardia dell’ambiente e occupazione avranno il loro peso nell’individuazione di quella realtà che entrerà in possesso del sito. Se tutto andrà per il verso giusto – ha poi confermato – questo stesso procedimento coinvolgerà anche altri complessi dismessi presenti sul territorio (almeno 50 tra quelli di grandi dimensioni, ndr) perché vogliamo avviare una politica di recupero e reindustrializzazione dei capannoni abbandonati nella nostra area industriale» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero