Lite per l'eredità finisce a botte: rinviati a giudizio padre, madre e figlia

Lite per l'eredità finisce a botte: rinviati a giudizio padre, madre e figlia
Un'intera famiglia composta da moglie marito e figlia, è stata rinviata a giudizio per il reato di lesioni. Il motivo? Tutti e tre avrebbero malmenato un parente e la...

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Un'intera famiglia composta da moglie marito e figlia, è stata rinviata a giudizio per il reato di lesioni. Il motivo? Tutti e tre avrebbero malmenato un parente e la moglie. Ad avere la peggio è stato il fratello di uno degli imputati, un uomo di 60 anni residente a Paliano che a causa delle botte ricevute ha dovuto ricorrere alle cure ospedaliere. I medici c hanno riscontrato due costole rotte. La prognosi è stata di 30 giorni. I fatti risalgono a qualche tempo fa, quando la vittima aveva avuto a che dire con il fratello che vive a Roma per questioni ereditarie. Il parente di sangue un 55enne che da anni risiede nella capitale sosteneva che alcuni immobili lasciati in eredità dai genitori appartenessero soltanto a lui. Di rimando, l'altro sosteneva esattamente il contrario. Anzi , a detta del sessantenne lui era quello che aveva ricevuto meno di tutti. Arriviamo al giorno dell'aggressione, quando il fratello insieme alla moglie ed alla figlia si recano a Paliano. All'interno dell'abitazione si scatena una discussione molto animata. Ma ad un certo punto dalle parole la famiglia " romana" passa ai fatti . Tutti e tre si sono avventati contro il sessantenne e la moglie. L'intera famiglia contro il palianese che non voleva assolutamente retrocedere su quelle che erano le sue posizioni. Quest'ultimo, tra l'altro, in più occasioni aveva fatto da scudo alla moglie . E questo il motivo per il quale aveva avuto numerose lesioni. A seguito di quella aggressione l'uomo tramite il suo legale di fiducia Giuseppe Dell'Aversano ha fatto scattare la denuncia. A conclusione delle indagini il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per fratello, moglie e figlia. La prima udienza del processo è prevista il 13 aprile.

Marina Mingarelli

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Il Messaggero