Sora, eredità contesa, indagato il comandante dei vigili: ieri l'autopsia sull'anziano morto

Domenico Tollis
Salma riesumata a Sora: si è svolta ieri l'autopsia a...

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Salma riesumata a Sora: si è svolta ieri l'autopsia a Cassino. Due persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Si tratta del comandante della Polizia Municipale, il Maggiore Rocco Dei Cicchi, e del vigile urbano Antonio Vermiglio. I due, difesi dall'avvocato Giancarlo Corsetti, devono rispondere di falsità in testamento olografo, circumvenzione e abbandono di incapace. Ieri presso l'istituto di Medicina Legale di Cassino si sono svolte le operazioni peritali. Ad eseguire l'esame autoptico sul corpo di Domenico Tollis, l'ingegnere 97enne deceduto a maggio, è stata la dott.ssa Daniela Lucidi incaricata dal pubblico ministero Roberto Bulgarini Nomi, insieme al tossicologo forense Felici Rosati. L'esame dovrà chiarire le cause del decesso dell'anziano, vedovo e senza figli, avvenuto la scorsa primavera e di cui i familiari sono venuti a conoscenza solo dopo alcune settimane. C'è da dire che i nipoti vivono in Venezuela e in estate sono tornati a Sora per riabbracciare il loro zio. E' stato proprio in questa occasione che sono venuti a conoscenza della morte, dei funerali e del contenuto del testamento pubblicato presso uno studio notarile di zona. Si tratta nello specifico di due scritture, una contenente la volontà di lasciare come unico gestore del suo patrimonio il comandante dei vigili, nell'altra il desiderio di essere cremato. La salma del 97enne è stata sepolta, invece, in una bara nel primo settore a sinistra del cimitero comunale dove la scorsa settimana si sono svolte le operazioni di riesumazione. Le lungaggini burocratiche legate al rito di cremazione hanno però di fatto consentito alla Procura, dopo una serie di indagini ed accertamenti, di disporre la riesumazione della salma che pare - ma si tratta di indiscrezioni - fosse in pessimo stato di conservazione. E ieri nell'istituto di Medicina legale c'erano anche gli uomini della Polizia scientifica che insieme a quelli del Commissariato di Sora hanno svolto le indagini in questi mesi. Sarebbe stato proprio il lascito testamentario a non convincere i familiari che quindi hanno chiesto agli inquirenti di vederci chiaro. Sono assistiti in questa triste vicenda dai legali Vittorio Vitali, per la parte penale, e Luigi Chiarulanza e Gianluca Bellano per quella civilistica. E proprio ieri i due avvocati civilisti hanno chiesto nel corso dell'udienza il sequestro dei beni, dell'intero patrimonio dell'ingegnere che sarebbe ancora da quantificare. Si vocifera comunque che si tratti di una cifra molto alta, poco meno di un milione di euro. I familiari temono che la morte del loro zio, per quanto molto anziano, possa avere altre cause che solo l'autopsia potrà chiarire. Non ha mai convinto la volontà di farsi cremare né tantomeno la grafia del testamento. Ma si tratta per ora solo di elementi tutti da approfondire. Si può ipotizzare che Vermiglio o Dei Cicchi possano essersi occupati dell'ingegnere nelle fasi finali della sua vita, che magari lo conoscessero già da anni e visto che era solo, possano essersi occupati anche di aiutarlo nelle volontà testamentali e nell'organizzazione delle esequie. I due indagati, attraverso il legale Giancarlo Corsetti si dicono tranquilli sebbene provati da questa vicenda dai controni ancora nebulosi: "I miei assistiti - ha detto l'avvocato - fin da subito hanno chiesto accertamenti ed approfondimenti utili a garantire la massima trasparenza. Per il momento ci sono delle indagini in corso ed è doverosa la massima cautela".
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Il Messaggero