«La Regione che sarà», illustrate le sei proposte per il Lazio di Sara Battisti

Sara Battisti
La capolista del Pd di Frosinone alle elezioni regionali, Sara Battisti, ha presentato, nell’ambito dell’iniziativa “La Regione che sarà, sei proposte per...

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La capolista del Pd di Frosinone alle elezioni regionali, Sara Battisti, ha presentato, nell’ambito dell’iniziativa “La Regione che sarà, sei proposte per il Lazio”, un pacchetto tematico di idee per il Lazio del futuro, con Alessio D’Amato presidente.

Sei progetti, che si trasformeranno in proposte di legge nel corso della legislatura, «Scritte - spiega Sara Battisti - grazie agli impulsi e alle sollecitazioni di cittadini e associazioni che hanno svolto un lavoro straordinario in questi anni e rappresentano la bussola per il Lazio che vogliamo proseguire a costruire, vicino alle istanze delle persone, orientato al futuro e che non lasci indietro nessuno».

«Il programma di Alessio D’Amato è solido - prosegue - prevede coperture finanziarie e tempi di realizzazione per ogni provvedimento. Queste proposte vanno ad aggiungersi a quello che ritengo il miglior disegno del futuro per il nostro territorio. Abbiamo bisogno di un Lazio e di una Provincia di Frosinone che continuino a crescere in modo in modo omogeneo, in maniera sostenibile, con le piccole comunità al centro de progetto perché sono le più capaci di mettere in campo fantastiche reti solidali, di fare sinergia. Penso ai tanti piccoli centri, che vanno aiutati, per colmare le loro debolezze in altri campi e per non disperdere uno straordinario patrimonio. E poi sanità, con l’università nelle corsie e in questo senso un ruolo nevralgico lo avrà l’Ateneo di Cassino, vero motore di crescita, cultura e innovazione; spazi regionali gratis ai giovani professionisti, un nuovo slancio per le professionalità turistiche del territorio, il lavoro per i nostri ragazzi, un nuovo polo scientifico, la cultura e la legalità. Proposte attuabili, che spiegherò nel dettaglio, e che rappresenteranno il mio impegno - conclude - nei prossimi cinque anni».

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Il Messaggero