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Nessun rapporto con i partiti. Una lista civica a sostegno. Deciso, determinato con pochi ma chiari punti da perseguire nel suo programma elettorale. L'avvocato Giuseppe Cosimato si presenta così a pochi giorni dal voto che lo vedono tra i cinque protagonisti della campagna elettorale del capoluogo ciociaro come candidato sindaco.
Avvocato, cosa l'ha spinta a candidarsi a sindaco di Frosinone?
«Sono rimasto nauseato dai balletti delle candidature, dal comportamento delle segreterie dei partiti ed anche dal comportamento dei candidati nominati. Per questo motivo con un gruppo di amici abbiamo deciso di puntare su una scelta completamente autonoma e civica».
Da sempre si definisce un uomo di destra. Da ex An, cosa l'ha portata ad allontanarsi da Fratelli s'Italia?
«Quello che mi ha letteralmente infastidito è stata la mancanza di un progetto, di un percorso politico e soprattutto la forte carenza di identità su idee e programmi. Non ho visto nessuna azione positiva in termini di proposta e di programmi a livello locale ma anche a livello nazionale ho preso le distanze dal partito della Meloni».
Tre obiettivi fondamentali del suo programma elettorale?
«Al primo posto metto la cultura ed oggi vedo che anche altri candidati ci corrono dietro.
Se dovesse diventare sindaco, quali sono le cose che farebbe nei suoi primi 100 giorni?
«Metterei subito mano alla viabilità intesa come manutenzione e come gestione dei flussi veicolari per creare maggiore fluidità alla circolazione. Poi pulizia e decoro urbano».
Perché votare Cosimato e non gli altri candidati?
«Semplice: tra un passato remoto e prossimo occorre scegliere il presente e il futuro. Le precedenti amministrazioni di centro sinistra e di centro destra governano la città da 25 anni: anni di guasti. Il governo Marzi è stata una gestione governata semplicemente dalla segreteria del Pd, ricordo la storia del vecchio carcere, la vicenda Gaia, lo scandalo Forum, la vicenda dell'ex comandante dei vigili urbani. La gestione Ottaviani non ha invece avviato alcuna svolta dal punto di vista urbanistico. Un settore rimasto immobile ed ingessato, bloccato da un apparato burocratico inefficiente. Vicano? Per otto mesi è stato il candidato del Pd. Non è credibile, tenuto conto che in ogni caso rappresenta l'altra sponda del Pd. Iacovissi? Rappresenta un partito che ha sempre gestito il potere al comune di Frosinone prima con lo Sdi poi con i socialisti. Non rappresentano nessuna novità».
Quanto ha speso per questa campagna elettorale?
«Non potendo correre dietro ai budget dei grandi partiti starò al di sotto dei 15 mila euro così come avevo previsto all'inizio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero