Edilizia in crisi, la "Musilli" cessa l'attività: licenziati 25 operai Erano senza stipendio da agosto

Edilizia in crisi, la "Musilli" cessa l'attività: licenziati 25 operai Erano senza stipendio da agosto
La crisi del settore delle costruzioni ha colpito un’altra azienda del Cassinate. Ieri la ditta Musilli di San Vittore del Lazio, che produce manufatti in cemento, ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La crisi del settore delle costruzioni ha colpito un’altra azienda del Cassinate. Ieri la ditta Musilli di San Vittore del Lazio, che produce manufatti in cemento, ha licenziato 25 lavoratori e altri due nei prossimi giorni. I lavoratori, senza stipendio dal mese di agosto scorso, ieri hanno dapprima protestato davanti all’azienda e poi bloccato per pochi minuti la Casilina. Poi si sono spostati all’università di Cassino dove c’era il presidente della Ue Antonio Tajani per una conferenza.


Uno dei soci dell’azienda Pietro Musilli ha spiegato le cause: «Purtroppo siamo entrati in crisi nel 2012. Vantiamo crediti con due società per circa 4 milioni di euro. Abbiamo resistito fino ad oggi nella speranza di una ripresa, ma non è stato possibile far fronte alle perdite nonché ai debiti contratti per andare avanti. Siamo costretti a cessare l’attività». Il dramma dei lavoratori è stato riassunto da uno di loro: «Abbiamo famiglie e mutui, stipendi arretrati e non sappiamo più dove attingere per andare avanti. La situazione è critica». I

n un anno hanno chiuso una decina di piccole aziende delle costruzioni per mancanza di commesse a causa del mancato avvio di piccole e grandi opere pubbliche. I sindacati hanno spiegato al presidente Tajani che il Sud della provincia è rimasto fuori dall’area di crisi complessa di Frosinone e quindi le aziende non possono usufruire degli ammortizzatori sociali in deroga. E quindi hanno auspicato un intervento presso il governo per far allargare l’area a tutta la provincia. Erano presenti all’incontro anche i sindaci di Cassino e di San Vittore. A rendere più drammatica la situazione dei licenziati è l’impossibilità di accedere alla cassa integrazione. Ed ora sperano, almeno, nel pagamento dei sei mesi arretrati di salario da parte della ditta. Tra le ditte che hanno chiuso tra Cassino, Cervaro e San Vittore ci sono Canova e Somace.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero