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Una donna è stata arrestata per aver cercato di introdurre droga all'interno del carcere di Frosinone. A renderlo noto è il sindacato Sappe, ma la notizia ha trovato conferma in ambienti investigativi. Questa mattina una donna è stata fermata all'ingresso dei colloqui famiglia. Aveva con sé circa 50 grammi di hashish occultati nelle parti intime. La droga era destinata al figlio detenuto, ma grazie alla professionalità del personale di polizia penitenziaria addetto al controllo, è stata impedita l'introduzione della sostanza all'interno dell'Istituto. La donna - come disposto dal magistrato di turno - è stata posta agli arresti domiciliari.
«Sono ormai all'ordine del giorno i tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti attraverso i colloqui dell’Istituto di Frosinone. Nonostante la grave carenza di personale che affligge ormai da anni il settore colloqui, denunciata più volte dal Sappe sia a livello locale e centrale - si legge in una nota - episodi del genere vengono contrastati solo grazie all'impegno costante del personale operante. Sempre questa mattina, un detenuto italiano ha tentato di aggredire il coordinatore di reparto, fortunatamente senza gravi conseguenze».
Maurizio Somma, segretario nazionale del Sappe Lazio, plaude alla professionalità del personale in servizio a Frosinone e ricorda che «la Polizia Penitenziaria è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto alla diffusione della droga e alla detenzione di telefonini nei penitenziari per adulti e minori. Il numero elevato di tossicodipendenti richiama l’interesse degli spacciatori che tentano di trasformare la detenzione in business».
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