Cassino, scoppia la pace tra Comune e sacerdote

Cassino, scoppia la pace tra Comune e sacerdote
E’ scoppiata la pace tra don Benedetto Minchella e il Comune di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E’ scoppiata la pace tra don Benedetto Minchella e il Comune di Cassino, dopo le polemiche dei giorni scorsi sollevate dal sacerdote per la manifestazione autorizzata il giorno del Venerdì Santo. Il prete si è incontrato con una rappresentanza comunale, la quale ha chiarito le finalità dell’iniziativa. La linea Gustav Cup era un torneo ispirato ai valori della fratellanza, solidarietà e dello sport che coinvolgeva bambini dai 4 ai 10 anni, arrivati a Cassino da tre regioni e quattro province. Il percorso originariamente pensato non prevedeva il passaggio su Corso della Repubblica. Sarebbe quanto riferito dal Comune al sacerdote. Poi, però, per motivi organizzativi sopraggiunti all’ultimo momento sarebbe stato modificato. Don Benedetto ha compreso e avrebbe anche sottolineato, durante l’incontro, che il suo intervento non aveva il sapore di un’accusa nei confronti dell’amministrazione ma voleva ‘risvegliare le coscienze’. Al termine della messa del giorno di Pasqua don Benedetto dal pulpito aveva detto: “Non chiedo a nessuno di credere in tutto ciò in cui credono i cristiani. Chiedo a tutti di rispettare ciò a cui credono i cristiani. Credo che sia l’ora di far valere quelle che sono le nostre convinzioni religiose come cattolici, senza piegare, sempre e comunque, la testa in nome di un qualunquismo religioso”. A fargli saltare i nervi, oltre alla manifestazione festosa passata alle ore 12 dinanzi alla chiesa il Venerdì Santo, la musica ad alto volume sabato notte dinanzi ai bar del centro, che hanno disturbato lo svolgimento della veglia pasquale. A queste denunce il parroco aveva anche detto che bisogna dare senso anche a certi riti pasquali, come la benedizione delle case. “Quando il sacerdote entra – aveva affermato – deve trovare gente che ha intenzione di pregare con il sacerdote. Non  si può entrare e trovare la signora che dice: “Fate la benedizione, io vado a girare i peperoni che ho sul fuoco”. “Ci siamo abituati troppo a certi gesti – ha sottolineato  il parroco - dobbiamo invece ridare nuovo vigore e nuova convinzione a ciò in cui crediamo”.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero