Detenuti, assunzioni e sgravi fiscali. Una seconda chance per chi ha sbagliato

Una seconda possibilità a chi è in carcere? Perché no, soprattutto se c'è una legge che punta a reintegrare i detenuti - fornendo loro un lavoro -...

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Una seconda possibilità a chi è in carcere? Perché no, soprattutto se c'è una legge che punta a reintegrare i detenuti - fornendo loro un lavoro - ed è di sostegno alle imprese che possono godere di significati sgravi fiscali. Una norma poco nota, cosiddetta Legge Smuraglia, approvata nel 2000 e che piano piano sta prendendo piede. Grazie anche al progetto Seconda chance che permette agli imprenditori di abbattere il costo del lavoro compiendo un gesto di grande valenza sociale. A seguirlo da vicino è una giornalista, Flavia Filippi, volontaria per questa iniziativa. «Un paio d'anni fa ho chiesto al Provveditore alle carceri Carmelo Cantone di poter diffondere la legge Smuraglia - racconta - che premia le aziende disposte ad agevolare il reinserimento lavorativo dei detenuti a fine pena e incamminati lungo un sentiero virtuoso. Gente alla disperata ricerca di una possibilità. Come noto, assieme ai delinquenti sono rinchiusi un sacco di individui perbene ma sfortunati».

Grazie a questa legge possono sostenere corsi di formazione, avere posti di lavoro anche part time o a tempo determinato. A Roma già sono diverse le attività che hanno reso possibile questa seconda occasione, in particolare della ristorazione, ma ci sono anche realtà di Alghero, il Parco Nazionale del Circeo e quello degli Aurunci, realtà del viterbese, della provincia di Firenze, di Napoli e Civitavecchia. Si va dal nord al sud del Paese, offrendo una opportunità a chi ha commesso un errore nella vita e vuole tornare a essere un cittadino rispettoso delle regole, ma al tempo stesso si ottengono appunto importanti sgravi.
Non ci sono settori vietati, basta trovare il detenuto con il profilo giusto da una parte e l'azienda che intende assumerlo, formarlo, soprattutto offrirgli un'occasione dall'altro.
«Sono tanti i ristoratori e gli albergatori che hanno bisogno di pasticcieri, lievitisti, cuochi, aiuto cuochi, camerieri, lavapiatti, addetti alle pulizie, giardinieri - aggiunge la Filippi - E per questo organizzo periodicamente giri di colloqui con detenuti che hanno frequentato corsi di gastronomia in carcere. Ma anche gli imprenditori di altri settori sono interessati ad aderire al progetto». Si potrà fare anche in provincia di Frosinone? Basta volerlo. Per stabilire un contatto basta mandare una mail a info@secondachance.net


Giovanni Del Giaccio
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Il Messaggero