Deportato nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale è riuscito a scappare poco prima dell'esecuzione della condanna a morte. E' la storia di Vinicio...
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Deportato nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale è riuscito a scappare poco prima dell'esecuzione della condanna a morte. E' la storia di Vinicio Ronchini, insignito con la medaglie d'onore alla memoria concessa ai cittadini italiani militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti.
A ritirare la croce al Merito di Guerra, lo scorso 2 giugno in prefettura a Frosinone, la figlia Wilma e il nipote, il luogotenente Alberto Prata, in forza alla stazione dei carabinieri di Cassino. Nel 1942-1943 Ronchini venne impiegato nelle operazioni belliche di invasione dell'Albania e schierato sul fronte greco-albanese.
A seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943 si rifiutò di consegnare le armi ed insieme alla sua divisione, venne catturato a Scutari (Albania) fatto prigioniero dal "118° cacciatori" delle truppe tedesche insieme ai soldati cetnici. Inviato prigioniero nel lager nazista di Straubing e subito trasferito al lager di Dachau, il 12 gennaio 1945 viene condannato a morte, riuscì ad evadere dalla prigionia e fuggire dal lager di Dachau il giorno prima dell'esecuzione insieme ad altri cinque italiani, lui fu l'unico sopravvissuto. Riuscì così a proseguire la fuga e raggiungere le truppe alleate, dove rimase a combattere fino al 24 giugno 1945.
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Il Messaggero