Deportato nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale: Croce al Merito alla memoria per Vinicio Ronchini

A ritirare il riconoscimento, lo scorso 2 giugno in prefettura a Frosinone, la figlia Wilma e il nipote, il luogotenente Alberto Prata, in forza alla stazione dei carabinieri di Cassino

Deportato nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale: Croce al Merito alla memoria per Vinicio Ronchini
Deportato nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale è riuscito a scappare poco prima dell'esecuzione della condanna a morte. E' la storia di Vinicio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Deportato nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale è riuscito a scappare poco prima dell'esecuzione della condanna a morte. E' la storia di Vinicio Ronchini, insignito con la medaglie d'onore alla memoria concessa ai cittadini italiani militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti.


A ritirare la croce al Merito di Guerra, lo scorso 2 giugno in prefettura a Frosinone, la figlia Wilma e il nipote, il luogotenente Alberto Prata, in forza alla stazione dei carabinieri di Cassino. Nel 1942-1943 Ronchini venne impiegato nelle operazioni belliche di invasione dell'Albania e schierato sul fronte greco-albanese.
A seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943 si rifiutò di consegnare le armi ed insieme alla sua divisione, venne catturato a Scutari (Albania) fatto prigioniero dal "118° cacciatori" delle truppe tedesche insieme ai soldati cetnici. Inviato prigioniero nel lager nazista di Straubing e subito trasferito al lager di Dachau, il 12 gennaio 1945 viene condannato a morte, riuscì ad evadere dalla prigionia e fuggire dal lager di Dachau il giorno prima dell'esecuzione insieme ad altri cinque italiani, lui fu l'unico sopravvissuto. Riuscì così a proseguire la fuga e raggiungere le truppe alleate, dove rimase a combattere fino al 24 giugno 1945.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero