Delitto di Thomas, i Toson chiedono la scarcerazione. Oggi il riesame

Si scoprono le carte, quelle finora sconosciute, sull'omicidio di Thomas Bricca. È in programma oggi, martedì 1 agosto, infatti, l'udienza al tribunale del...

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Si scoprono le carte, quelle finora sconosciute, sull'omicidio di Thomas Bricca. È in programma oggi, martedì 1 agosto, infatti, l'udienza al tribunale del riesame sulla posizione di Roberto e Mattia Toson, padre e figlio, in carcere da due settimane con la pesante accusa di aver ucciso il diciannovenne al "Girone" la sera del 30 gennaio.

Gli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia che assistono i due indagati, hanno depositato il ricorso sollevando una serie di dubbi. Primo fra tutti quello sulla necessità di una misura cautelare. Roberto e Mattia Toson, dopo il delitto, non si sono mai mossi da Alatri e quando sono stati chiamati dagli investigatori hanno sempre fornito la loro versione dei fatti. Insomma, non si è mai concretizzato il "pericolo di fuga" che è uno dei motivi per i quali si procede con gli arresti. Di più i due - benché intercettati - hanno sì provato a chiedere ai testimoni di concordare delle versioni, ma poi non hanno insistito. Solo Mattia, in una chat con la ex fidanzata, ha usato toni minacciosi ma è servito a poco.


La difesa, inoltre, punterà su alcune discordanze che emergono dall'ordinanza di custodia. Una fra tutte il racconto di un teste che parla del casco di colore scuro indossato da chi ha sparato, mentre Mattia ne avrebbe avuto uno bianco con una striscia nera. Altri indizi non avrebbero il dovuto riscontro e poi mancano la pistola e lo scooter. In particolare il proiettile ritrovato è compatibile con un revolver, ma non è detto sia stato sparato da un'arma del genere che è come quella vista in casa di Mattia dalla ex fidanzata.
Dicevamo delle "carte" da scoprire, poi: la difesa avrà la possibilità di conoscere cos'altro ha in mano la Procura rispetto a quanto emerso finora. Un passaggio obbligato, quello del riesame, proprio per andare a capire quali sono gli ulteriori elementi a disposizione.
Dal canto loro i magistrati che seguono il caso, il procuratore capo Antonio Guerriero e la sostituta Rossella Ricca, non aggiungeranno materiale a quello già a disposizione dell'ufficio del giudice delle indagini preliminari che ha disposto l'arresto. Gli investigatori hanno la certezza che a sparare sia stato Mattia perché le immagini delle videocamere mostrano un casco bianco con una striscia nera (del quale ha parlato sempre la ex del ragazzo), ma anche perché il giovane ha detto di essere andato a cambiarsi e invece indossava gli stessi abiti del pomeriggio. Poi ci sono le scarpe "ingrandite" rispetto alle immagini delle telecamere dai carabinieri del Ris che sono uguali a quelle che aveva ai piedi. Infine gli alibi smentiti e l'ammissione della nonna, intercettata in caserma, che addossa le responsabilità dell'omicidio al figlio e al nipote.


Giovanni Del Giaccio
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Il Messaggero