È polemica verbale tra il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e quello del Frosinone Maurizio Stirpe. Ad innescarla è stato De Laurentiis, che in...
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Frosinone in Serie A? Non attira spettatori...». Poi aveva aggiunto: «club come il Frosinone non attirano fan, né
interessi, né emittenti nel campionato. Arrivano, non cercano di competere e tornano indietro. Se non possono competere, se finiscono ultimi, dovrebbero pagare una multa e non dovrebbero ricevere denaro».
Ora arriva, tramite 'CalcioNapoli24t', arriva la replica di Stirpe, stizzito per le parole del collega. «Mi sembrano
dichiarazioni di una persona che ha la sindrome di Napoleone - dice Stirpe -. Nella vita ancora prima che nel calcio serve rispetto e io qua non ne vedo: invece bisognerebbe averne sempre per gli avversari, lo sport deve insegnare questi valori. Se invece lo sport insegna i valori della prepotenza queste dichiarazioni si commentano da sole e le rispedisco al mittente. Arrivano parole da parte di persone che non hanno vinto niente e mi sembra anche velleitario».
«Abbiamo il progetto di crescere in modo sano e attraverso i nostri mezzi - aggiunge il presidente della squadra ciociara -. Noi mettiamo i soldi nel calcio e non li prendiamo, siamo stati capaci di realizzare uno stadio mentre altri che hanno risorse ben più importanti delle nostre non hanno regalato alla città un'infrastruttura del genere».
Secondo Stirpe, «le uniche modifiche che il calcio italiano deve fare sono quelle che devono prendere come punto di riferimento il calcio inglese, tedesco o francese. Non come capita in Italia dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri». La conclusione del ragionamento è che «bisognerebbe ridurre le risorse assegnate a squadre come il Napoli ed aumentare quelle da assegnare a squadre come il Frosinone». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero