Cyberbullismo, in provincia di Frosinone una denuncia al giorno

Cyberbullismo, in provincia di Frosinone una denuncia al giorno
Una denuncia al giorno per cyberbullismo e reati comunque connessi all’uso delle nuove tecnologie. E’ quanto emerge dai dati resi noti al convegno «Più...

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Una denuncia al giorno per cyberbullismo e reati comunque connessi all’uso delle nuove tecnologie. E’ quanto emerge dai dati resi noti al convegno «Più testa sui tasti» dalla dirigente della polizia postale di Frosinone, sostituo commissario Tiziana Belli, tenutosi ieri nella villa comunale di Frosinone. Sono state circa 350, infatti, le denunce presentate alla Postale nel 2016 e, secondo Belli, sarebbero anche sottostimate rispetto al numero reale dei reati in quanto c’è ancora molta resistenza da parte delle vittime e anche dei genitori quando si tratta di minorenni. «Molto spesso, anzi quasi sempre – ha dichiarato durante il proprio intervento il sostituto commissario - si arriva da noi quando ormai il reato si è consumato e quasi sempre per chiedere la rimozione di eventuali video o prove comparse online, ma a quel punto è già tardi perché, a parte oscurare l’elemento in sé, nessuno può fare nulla per cancellare definitivamente il video, il commento o qualsiasi altra traccia telematica. Il web, purtroppo, registra e conserva per sempre queste cose e questo è l’aspetto più pericoloso di cui cerchiamo di rendere consapevoli tutti, giovani e adulti, nei numerosi incontri che facciamo durante l’anno».

L’INCONTRO

Il convegno, organizzato dall’associazione «L’Albero della fenice» a cura della dottoressa Roberta Pontri, psicologa e presidente, di Tina Di Castro e Antonietta di Castro, non è stato solo a carattere informativo, ma ha assunto una caratterizzazione formativa per lasciare ai convenuti, genitori, docenti o semplici curiosi, qualcosa di concreto da utilizzare per affrontare meglio un fenomeno, quello del cyberbullismo, che in Italia è ormai una vera emergenza, con numerosi casi di cronaca registrati ogni anno e altrettanti, se non ancor più numerosi, nascosti. Di questo si è occupata ad esempio la dottoressa Monia Morini, pedagogista del Comune di Frosinone, che ha puntato in particolare a sensibilizzare i genitori e i docenti presenti in sala. L’intervento della psicologa Pontri, inoltre, ha sottolineato i meccanismi che possono portare ad atti di violenza verbale e fisica tra coetanei, spesso ragazzini, lasciando spazio anche a un laboratorio finale, affidato al life-coach dottor Paolo Galli, sulle strategie che gli adulti possono usare per proteggere i minorenni. Presenti in sala anche i rappresentanti delle istituzioni patrocinanti, il Comune di Alatri con il delegato Maggi, la Fim Cisl con il segretario provinciale Bernardini e l’ingegner Colasanti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero