Crisi al Comune di Ceccano, dimissioni di massa in arrivo

Crisi al Comune di Ceccano, dimissioni di massa in arrivo
La certezza si avrà solo domani all'apertura degli uffici comunali quando nove consiglieri comunali firmeranno le dimissioni per chiudere in anticipo di sei mesi il...

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La certezza si avrà solo domani all'apertura degli uffici comunali quando nove consiglieri comunali firmeranno le dimissioni per chiudere in anticipo di sei mesi il mandato Caligiore. Niente può essere certo fino a quel momento nonostante le parole date e gli impegni che gli esponenti dell'opposizione si sono scambiati nelle ultime ore. Tra i nove che hanno protocollato la richiesta di sfiducia al sindaco (Giulio Conti, Marco Corsi, Giovanni Querqui, Luigi Compagnoni, Manuela Maliziola, Filippo Misserville, Mauro Roma, Michelangelo Aversa e Giuseppe Malizia) potrebbero mancare le dimissioni dell'ex sindaco Maliziola (caduta nel 2014 proprio per effetto delle dimissioni di 11 consiglieri, compreso lo stesso Caligiore), ma al suo posto ci sarebbero quelle del consigliere Antonio Aversa.


La crisi politico-amministrativa - l'ultima di una serie infinita che ha minato la prima consiliatura Caligiore sin dalle prime battute - ha portato alla frattura insanabile tra il sindaco Caligiore e il presidente del Consiglio Marco Corsi e si sta consumando da giorni sui tavoli dei gruppi consiliari e su quelli degli amministratori. In un crescendo di ipotesi e accordi più o meno ufficiali che guardano non tanto all'ultimo scorcio di gestione amministrativa, quanto più alla campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale della prossima primavera. L'ultima infuocata assise ha reso palese quanto si vociferava ormai da settimane in termini di maggioranza in frantumi (diverse le revoche e le nuove nomine di assessori firmate dal sindaco per arginare i problemi) e il feroce scontro trasmesso in diretta streaming tra Caligiore e Corsi è stato l'epilogo di un'amministrazione da sempre in uno stato di crisi. Sulla scelta delle dimissioni non tutti i consiglieri di opposizione si sono trovati d'accordo e per questo in un primo momento era stata preferita la via della sfiducia al sindaco.


Arrivare in Consiglio con il rischio di qualche ripensamento dell'ultimo minuto, però, ha convinto l'opposizione a non lasciare aperte soluzioni diverse da quella delle dimissioni, evitando la discussione in aula. La chiusura anticipata del mandato Caligiore è stata data per scontata anche nel corso del vertice politico che si è svolto venerdì scorso alla presenza del senatore Ruspandini, dell'ex esponente di Forza Italia Riccardo Del Brocco, dei rappresentanti provinciali della Lega-Noi per Salvini e dei sei consiglieri rimasti in maggioranza (Colombo Liburdi, Ginevra Bianchini, Angelo Macciomei, Marco Mizzoni, Federica Aceto e Antonella Del Brocco). Oggetto della discussione, oltre all'analisi della crisi amministrativa, è stato il piano di accordo in vista delle elezioni comunali, discussione che si sarebbe conclusa con la scelta di confermare la candidatura a sindaco dell'uscente Caligiore con una coalizione di destra e centrodestra.

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Il Messaggero