Frosinone, i poveri del Covid: triplicate le richieste di aiuto alla Caritas

La mensa della Caritas
Boom di poveri nell’anno del Covid: quasi triplicate le richieste di aiuto pervenute alla Caritas. Il centro diocesano di Frosinone Veroli Ferentino, con i suoi 10 centri di...

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Boom di poveri nell’anno del Covid: quasi triplicate le richieste di aiuto pervenute alla Caritas. Il centro diocesano di Frosinone Veroli Ferentino, con i suoi 10 centri di ascolto, 30 centri parrocchiali e vari altri servizi dislocati nel territorio diocesano ha messo in opera molti interventi volti a tamponare situazioni familiari particolarmente critiche.

L’osservatorio delle povertà promosso dalla Diocesi offre uno spaccato di coloro che si trovano nella condizione di bisogno e hanno chiesto un aiuto ai servizi della Caritas. Da questo monitoraggio costante si contano nel corso del 2020 oltre 1.900 persone che si sono ritrovate in stato di difficoltà. Persone che non si erano mai rivolte prima ai servizi diocesani o che, pur essendo già nella rete di assistenza, hanno visto peggiorare di molto la loro condizione.

In particolare, tra il 2019 e il 2020, l’aumento delle famiglie sostenute è stato del 250%: si è passati da circa 850 famiglie a oltre 2.100. La quasi totalità di queste persone ha un problema legato alla condizione occupazionale, circa il 97% è disoccupato o vive una condizione di grave sotto impiego.

A questo dato si aggiunge l’aumento di persone di genere maschile (+16%), un altro segnale della grande difficoltà occupazionale che sta devastando il territorio. In passato erano soprattutto le donne che esternavano presso il centro di ascolto la condizione di disagio familiare. La maggioranza delle persone aiutate sono italiane, circa 2/3 del totale.

Per quanto riguarda i centri di ascolto tra le richieste di aiuto prevalenti troviamo il sostegno nel pagamento di una utenza domestica, seguite da affitto, richieste di aiuti alimentare e di altri beni di prima necessità.

Veniamo al servizio mensa animata dai volontari della Comunità di Sant’Egidio. Durante il lockdown ha intensificato il servizio in modo esponenziale, arrivando a consegnare oltre 270 pasti giornalieri (oltre il 500% rispetto ai mesi precedenti). Si consideri che in passato la mensa offriva mediamente 40-50 pasti giornalieri.

Nel 2020 sono state circa 560 le persone che hanno usufruito del servizio della mensa diocesana, di queste 138 i minori.

Poi ci sono coloro che non hanno dimora: il dormitorio di Ceccano nel 2020 è riuscito ad accogliere 35 persone che non avevano in tetto sotto il quale rifugiarsi. Tra queste molti sono minori non accompagnati fuoriusciti dal circuito delle case famiglia al compimento del 18° anno. Vista l’eccezionale richiesta di sostegno abitativo la Diocesi è in procinto di avviare un nuovo servizio di dormitorio presso i locali della Asl di Frosinone (ex ospedale Umberto I).

Assistenza viene offerta anche ai detenuti o alle loro famiglie: la richiesta di beni di prima necessità è dell’80%, arrivando a ricevere oltre 350 richieste. Altra categoria fragile è quella degli anziani: 300 le persone rimaste sole e che sono state aiutate nella spesa alimentare o per l’acquisto di farmaci.

Tanta anche la solidarietà con l’arrivo di eccezionali donazioni (da parte di enti pubblici e soggetti privati ). Infine un segnale incoraggiante è la presenza di nuovi volontari che, affiancando quelli storici, hanno aumentato il numero di mani e di cuori pronti ad aiutare i fratelli più fragili.

«Purtroppo – riferisce il responsabile della Caritas, Marco Toti - non si vede nessun trend di miglioramento in queste prime settimane del 2021 anzi in alcuni casi peggiora i bisogni sono in ulteriore aumento. Oltre all’aiuto materiale c’è una grandissima necessità di un aiuto umano e sociale che dobbiamo affrontare. Le aspettative non sono rosee. E’ realistico pensare che la seconda parte dell’anno, se sotto il profilo sanitario, ci si augura, possa registrare miglioramenti, nel settore economico possano esplodere nuove e più gravi difficoltà».

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Il Messaggero