Costringeva la moglie a prostituirsi, muratore a giudizio

Costringeva la moglie a prostituirsi, muratore a giudizio
Ha approfittato che il marito fosse stato arrestato per liberarsi dalla situazione abietta in cui l'uomo la costringeva a vivere da anni facendola prostituire con i suoi amici...

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Ha approfittato che il marito fosse stato arrestato per liberarsi dalla situazione abietta in cui l'uomo la costringeva a vivere da anni facendola prostituire con i suoi amici per sbarcare il lunario. Ora l'uomo, un muratore di 50 anni che aveva già avuto problemi con la legge, è finito sotto processo per sfruttamento della prostituzione.

I fatti risalgono a qualche tempo fa quando il cinquantenne, per racimolare qualche decina di euro, aveva pensato bene di offrire il corpo della moglie ai clienti che riusciva a rimediare la sera nel bar sotto casa. La trovata abietta dell'uomo aveva avuto grande successo nella cerchia delle sue amicizie. La moglie, trattata come merce di scambio nonostante avesse fatto di tutto per contrastare tale decisione, per molto tempo ha dovuto sottostare agli ordini del marito. Viceversa se provava a rifiutarsi erano botte e insulti. Una volta la coniuge, una casalinga di 42 anni anche lei originaria della città termale, si era ribellata dicendogli che non voleva assolutamente essere trattata come una prostituta. Ma il muratore di rimando, dopo averla presa a calci e pugni in preda alla rabbia, aveva divelto anche numerose suppellettili della casa.
La libertà per la casalinga è arrivata quando il marito è stato arrestato perché doveva espiare un cumulo di pene passate in giudicato. A quel punto la donna, che temeva che il marito potesse beneficiare degli arresti domiciliari, si è recata presso la vicina caserma dei carabinieri e dopo aver raccontato quello che il coniuge la costringeva a fare ha dichiarato ai militari di non volere assolutamente che il marito scontasse la pena nella sua abitazione. A conclusione delle indagini il 50enne, che va detto si trova ancora in carcere, deve rispondere anche di sfruttamento della prostituzione.

La signora che ha già preannunciato che si costituirà parte civile al processo verrà rappresentata dall'avvocato Claudia Mancini. Inutile dire che per la donna quell'arresto ha rappresentato per lei una vera e propria liberazione.
 

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Il Messaggero