Coronavirus, operaio albanese dona mille euro: «Così ringrazio Anagni che mi ha accolto»

L'operaio albanese insieme ai volontari della Croce Rossa di Anagni
Ha speso 1000 euro di tasca propria per acquistare cibo, bevande ed altri generi di prima necessità che poi ha provveduto personalmente a donare ad una trentina di famiglie...

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Ha speso 1000 euro di tasca propria per acquistare cibo, bevande ed altri generi di prima necessità che poi ha provveduto personalmente a donare ad una trentina di famiglie in difficoltà di diverse zone del comune di Anagni. Lo ha fatto perché ha voluto, in questo modo, ringraziare in modo tangibile la città che più di 20 anni fa lo ha ospitato. E che da quel momento, come ha detto, lo ha sempre fatto sentire parte della propria comunità, senza mai escluderlo.


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È lo splendido gesto che è stato compiuto nei giorni scorsi, nella città dei papi, da un operaio di origini albanesi, Saimir Alcani, noto a tutti in città con il nome di Mirco, operaio presso uno stabilimento della zona industriale. L'uomo, come detto, ha voluto darsi da fare concretamente, se non risolvere, quantomeno per rendere più sopportabile le difficoltà che il coronavirus sta causando sul territorio, oltre che sul piano strettamente sanitario, soprattutto per le difficoltà economiche che toccano famiglie in difficoltà. Ed ancora più penalizzate dalla impossibilità di muoversi dalla propria abitazione.

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Mirco quindi si è messo in contatto con i servizi sociali del comune di Anagni, con l'Associazione nazionale dei Carabinieri e con i volontari della Croce Rossa, anche loro da parecchi giorni oramai in prima linea per dare una mano in questo periodo di grande difficoltà per tutti gli abitanti del comprensorio. Ha espresso loro il proprio progetto ed ha quindi provveduto ad acquistare di tasca propria alimenti, bevande e generi di prima necessità.

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Scorte che poi, grazie ai volontari coinvolti nel progetto, sono stati portati nei vari punti della città di papi in cui si trovavano le famiglie in difficoltà. Mirco ha voluto così commentare il gesto da lui compiuto a favore dei suoi concittadini più sfortunati: «Se il contagio ci allontana fisicamente - ha detto - la solidarietà ci unisce, ci rende più forti di fronte alla paura e ci aiuta a proteggerci».


L'operaio si è detto certo che il suo gesto potrà essere «di esempio per tante persone». L'operaio di origini albanesi ha infine voluto «ringraziare i ragazzi che mi hanno aiutato nella attività di spesa e nelle consegne: la loro attività di volontariato è un prezioso servizio per tutta la comunità, di cui faccio ormai parte- ha concluso- da 23 anni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero