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Tutti in giro per la movida nonostante la chiusura di bar alle 18 e il coprifuoco dalle 22 imposto dal Dpcm. E’ accaduto sabato sera a Cassino con il corso della Repubblica affollato di giovani e non davanti ai bar chiusi. Tanto da far arrabbiare il sindaco Enzo Salera avvertito dell’affollamento non autorizzato. E dopo aver esaminato la situazione, ha avvisato polizia e carabinieri. E poi l’annuncio:”Se si continua a non rispettare le regole chiederò l’intervento dell’Esercito”.
E subito il giro di vite. Ieri sera il sindaco ha firmato una ordinanza che andrà in vigore da oggi. Si fa divieto a tutti di stazionamento a gruppi davanti a bar ed altri locali. Si può stare seduti ai tavolini all’esterno e all’interno ma non in piedi a gruppetti. E da ieri alle 16,30 è cominciato, su richiesta del sindaco, il controllo di polizia, carabinieri e guardia di finanza.
Salera quindi ricorda:”Se il governo ha ordinato la chiusura dei bar e ristoranti alle ore 18 non è perché al Presidente Conte o ai i ministri non piaccia lo spritz, o per il masochismo di voler fare male a migliaia di attività commerciali; è stato fatto per evitare assembramenti, proprio quelli che ci sono stati”. Salera continua:”Appena saputo di quanto successo, ho interpellato i Carabinieri e la Polizia che sono arrivati sul posto. Ma, visto che non siamo stati in grado di autoregolarci, farò tutto quanto è in mio potere perché questo non succeda più, con fermezza e senza tentennamenti. Ho già comunicato al Prefetto la mia preoccupazione e in settimana chiederò ufficialmente una presenza fissa delle forze dell'ordine e, se fosse possibile, anche dell'esercito oltre a delle ordinanze di chiusura di intere zone. Una misura triste, ma che sono costretto a prendere viste le immagini di sabato sera. E conclude: Purtroppo, come sta avvenendo in altre città, anche a Cassino abbiamo dimostrato di non avere meritato di essere inseriti in una regione gialla. E se non corriamo subito ai ripari, la sanità si troverà velocemente nella terribile situazione di non poter curare tutti. Come è avvenuto lo scorso marzo a Bergamo, con migliaia di morti.”
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