San Donato, il Comune acquista Villa Grancassa: per la dimora storica l'ipotesi del modello Santa Severa

San Donato, il Comune acquista Villa Grancassa: per la dimora storica l'ipotesi del modello Santa Severa
  Emozionato e visibilmente soddisfatto. D’altronde, non poteva essere altrimenti visto che era uno dei suoi obiettivi dopo la rielezione: «Un sogno che si avvera...

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Emozionato e visibilmente soddisfatto. D’altronde, non poteva essere altrimenti visto che era uno dei suoi obiettivi dopo la rielezione: «Un sogno che si avvera dopo una trattativa estenuante».

Il sindaco di San Donato Val di Comino, Enrico Pittiglio, ha annunciato che il Comune acquisterà la dimora ottocentesca Villa Grancassa, un immobile storico e di grande valore affettivo per la comunità, con tanto di parco, situato al centro della cittadina. È stata una negoziazione lunga e complessa con i proprietari, una società, che ha visto la fumata bianca nelle scorse settimane con l’accordo sul prezzo, una cifra intorno ai 280mila euro. Un vero affare per l’ente locale. La grande struttura a due piani, infatti, negli anni 90’ e per lungo tempo un lussuoso albergo con sala banchetti e poi adibita a ristorante prima della chiusura, in passato era stata messa in vendita a cifre considerevoli, non alla portata di un piccolo Comune con le casse anemiche. Ora, però, il progetto degli amministratori si appresta a diventare realtà. L’acquisizione di Villa Grancassa, infatti, approderà in aula. È tra i punti inseriti nel Consiglio in programma lunedì alle 18, quando l’assise sarà chiamata a ratificare l’importante operazione. «In questo modo incrementeremo e valorizzeremo il patrimonio comunale - ha spiegato il sindaco Pittiglio -. Non solo: riaprendo i cancelli del parco, metteremo a disposizione della cittadinanza un’altra area verde nel cuore del paese». Poi Pittiglio sottolinea: «Crediamo anche di aver intercettato il sentimento comune, quello della collettività, che ci ha sempre manifestato amarezza e dispiacere nel vedere chiusa quella villa, un immobile di assoluto pregio storico e architettonico». Già, perché in quelle stanze e su quei prati, quando la proprietà era della Curia di Sora, con le attività organizzate dalla parrocchia sono cresciute generazioni di sandonatesi.

L’ACQUISTO
Per l’acquisto di Villa Grancassa il Comune non ricorrerà a mutui né a prestiti: come spiegato dal primo cittadino, sborserà una parte del ricavato dall’alienazione di Villa Arzilla, l’ex ostello della gioventù ora casa di riposo, rilevata tramite bando di gara, nelle scorse settimane, dal consorzio Valcomino: la base d’asta era stata fissata in 621mila euro.


L’IDEA PROGETTUALE


Prima dell’ultimo atto, il passaggio formale di proprietà, è necessaria la deliberazione della massima assise civica. Nel frattempo, gli amministratori stanno già pensando a come riportare in vita Villa Grancassa. Diverse sono le ipotesi allo studio e tra queste ce n’è una suggestiva, sul modello già sperimentato per il castello di Santa Severa, risalente al XIV secolo, nella città di Santa Marinella, area metropolitana di Roma. Da qualche tempo il maniero è uno spazio della Regione Lazio, gestito dalla spa regionale LazioCrea in collaborazione con il Comune, che ospita eventi artistici e culturali. Un centro polifunzionale a mo’ di grande contenitori di eventi, festival, attività e manifestazioni per la promozione e valorizzazione del territorio. Al momento, però, questa è solo un’ipotesi. «Certo è - conclude Pittiglio - che Villa Grancassa sarà una struttura viva e diventerà un punto di riferimento non solo per la Val di Comino». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero