Incendio a Piedimonte, nuova ordinanza ma resta il divieto su frutta e ortaggi

Incendio a Piedimonte, nuova ordinanza ma resta il divieto su frutta e ortaggi
Emergenza ambientale dopo l’incendio all’Eureka di Piedimonte San Germano: arriva una nuova ordinanza, ma cadono diverse prescrizioni. Nella giornata di ieri,...

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Emergenza ambientale dopo l’incendio all’Eureka di Piedimonte San Germano: arriva una nuova ordinanza, ma cadono diverse prescrizioni. Nella giornata di ieri, infatti, è scaduta la prima ordinanza emessa dal sindaco di Piedimonte, Gioacchino Ferdinandi, per cui ne ha emanata un’altra. Rimane l’unico divieto di raccolta, consumo o vendita di frutta, ortaggi e degli altri prodotti agricoli su tutto il territorio comunale, perché dall’azienda di trattamento pneumatici esausti distrutta da un incendio nella notte del 23 agosto si è sprigionata una nube nera che potrebbe aver compromesso la genuinità degli ortaggi. Ma con la nuova ordinanza, come detto, c’è stato un allentamento dei divieti, rispetto alla prima ordinanza. Non c’è più la prescrizione di tenere porte e finestre chiuse nel raggio di 2 chilometri dall’incendio e l’obbligo di indossare la mascherina a ridosso dell’azienda che si trova proprio di fronte allo stabilimento Fca di Piedimonte San Germano.

L’allentamento delle maglie dei divieti è scaturito dai valori delle diossine e del benzopirene che, a seguito di specifici monitoraggi dell’Arpa Lazio, sono tornati tutti entro i limiti. Nei limite anche i valori delle polveri sottili e di Pm 2,5.
A breve verranno terminati i prelievi da parte dell’Asl di Frosinone di ortaggi e frutti nell’arco di 10 chilometri, fino a Cassino e Pontecorvo. Poi, a fine settimana, toccherà agli animali da latte a da carne che ci sono nella zona, ai quali verranno eseguite specifiche analisi. Nel frattempo proseguono le indagini dei carabinieri, coordinate dal pubblico ministero Marina Marra, per individuare le cause. Sarà un consulente a chiarire il tutto, solo dopo si saprà se e come c’è stata la matrice dolosa.

Stesso accertamento, come noto, è stato disposto per l’altro incendio, quello che c’è stato alla Legni Sud di Cassino, appena 24 ore dopo, dove i proprietari, dopo aver avuto il coro unanime della solidarietà, sono pronti a ripartire per continuare nella storica attività di famiglia nota in tutta la provincia di Frosinone e non solo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero