Frosinone, referendum nel Lazio: i cittadini potranno proporre leggi. Via libera alla norma

Frosinone, referendum nel Lazio: i cittadini potranno proporre leggi. Via libera alla norma
Un passo che rafforza la democrazia partecipata nel Lazio. Trentuno articoli di legge per mettere in pratica, ossia rendere attuabile da parte dei cittadini, il referendum...

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Un passo che rafforza la democrazia partecipata nel Lazio. Trentuno articoli di legge per mettere in pratica, ossia rendere attuabile da parte dei cittadini, il referendum abrogativo, propositivo e consultivo.

Finora le tre forme di iniziativa popolare erano soltanto previste dallo statuto regionale. Erano contenute nell'ordinamento dell'ente di via Della Pisana da circa 16 anni, ma non potevano essere esercitate per mancanza di un regolamento, di una normativa specifica. Questo “vuoto”, però, ora è stato colmato con l'approvazione della legge regionale numero 183. Riguarda, appunto, la “disciplina dell’iniziativa legislativa popolare degli enti locali nonché dei referendum abrogativo, propositivo e consultivo”. Il via libera è stato dato dal Consiglio regionale con 27 voti a favore, 11 contrari e due astenuti. A presentare il testo sono stati i consiglieri Alessandro Capriccioli (Più Europa Radicali), Devid Porrello e Valentina Corrado (M5S). La proposta è stata poi sottoscritta anche da Valentina Grippo (Pd) ed è passata con tre emendamenti (Ciacciarelli - Lega, Aurigemma - FdI, Capriccioli).
Ora, dunque, con l'introduzione della legge d'attuazione, il quadro normativo è completo.

“Lo statuto prevede da tempo il referendum propositivo - ha spiegato Capriccioli nella sua relazione introduttiva -, ma ad oggi non è attivabile da parte dei cittadini perché non c’è mai stata la legge che disciplinasse come si attiva e come funziona. L’intento - ha aggiunto - è quello di fornire alle persone strumenti per entrare nelle istituzioni, in modo popolare, non populista”.

Per ampliare la partecipazione dei cittadini è stato anche deciso di realizzare un portale web dedicato. L'obiettivo? Avere notizie delle iniziative popolari in corso nel territorio della regione e dello stato dei procedimenti. E' stato previsto, inoltre, l’invio di materiale cartaceo a casa ogni volta che ci sarà una consultazione referendaria.

I FONDI

Il provvedimento prevede uno stanziamento complessivo di 260mila euro, la metà destinati al “portale della partecipazione” e al suo funzionamento ripartiti in due annualità. Per l’attività di propaganda per eventuali referendum, invece, saranno disponibili 30mila euro nel 2020 e 50mila sia per il 2021 sia per il 2022 da destinare alla comunicazione istituzionale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero