Contributo bonifica, il caso del Consorzio Valle del Liri finisce in Parlamento

Contributo bonifica, il caso del Consorzio Valle del Liri finisce in Parlamento
«Un balzello che continua a crescere di anno in anno senza alcun beneficio diretto, né indiretto». È così che il senatore Massimo Ruspandini...

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«Un balzello che continua a crescere di anno in anno senza alcun beneficio diretto, né indiretto». È così che il senatore Massimo Ruspandini definisce il contributo di bonifica per quel che riguarda il Consorzio di Bonifica Valle del Liri. Una battaglia che ormai da mesi sta portando avanti l'avvocato Gabriele Picano, vice coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, che a partire da Cassino ha poi riunito tutti i Comuni che appartengono al Consorzio creando dei comitati per lamentare gli eccessivi costi in bolletta a fronte degli scarsi servizi erogati.

Adesso il caso approda a Palazzo Madama: a presentare l'interrogazione parlamentare è stato il senatore del partito di Giorgia Meloni, Massimo Ruspandini, che chiede al premier Mario Draghi e ai ministri Gelmini, Franco e Patuanelli «quali iniziative intendono intraprendere per risolvere il grave problema che sta creando enorme disagio alle popolazioni locali, già afflitte da una grave crisi economica e sociale e ora costrette a sopportare anche il peso di un contributo di bonifica che continua a crescere di anno in anno, senza alcun beneficio diretto né indiretto».

Quali risultati si intendono raggiungere portando la questione nelle aule parlamentari? «Questa interrogazione - sostiene l'avvocato di Cassino Gabriele Picano - permetterà di far luce sulla problematica annosa legata ai contributi agli utenti senza che spesso vi sia stato il beneficio diretto. Non è possibile che la Regione Lazio abbia fatto succedere ben quattro commissari senza intervenire con una significativa riduzione dei costi e sospensione delle bollette». Un po' di numeri: sulle tariffe dei consumi in bolletta dei proprietari dei terreni agricoli, in particolare sulla tariffa irrigua, si riscontra un aumento della quota fissa commisurata al miglioramento fondiario che deriva dalla potenziale irrigazione del fondo, che arriva a 70 euro. Tante le polemiche. Ma non è tutto.



Il senatore nella sua interrogazione evidenzia infatti che «dal 2019, il contributo di bonifica è stato esteso anche ai fabbricati, nonostante le dichiarazioni dei sindaci inerenti la sporadicità e la marginalità degli interventi del Consorzio sui territori». E rimarca: «Il Valle del Liri è commissariato dal dicembre 2016 e ben quattro commissari si sono avvicendati nella gestione fino ad oggi con i commissari De Lipsis, Casilli, Ruffo e Ricci. Il secondo commissario ha presentato, il 27 febbraio 2018, denuncia-querela contro alcuni dirigenti e funzionari dell'Ente per delitto di falso in atto pubblico e falso in bilancio ed ha evidenziato un buco di bilancio di circa venti milioni di euro». Quindi, conclude. «Il Consorzio di Cassino dovrà insieme con i consorzi Sud Anagni e Conca di Sora, dare vita ad un unico Consorzio denominato Lazio Sud-Est, sulla base di un piano di classifica che doveva essere portato preventivamente a conoscenza dei sindaci della provincia di Frosinone, ma a tutt'oggi sconosciuto».
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Il Messaggero