Consorzio di bonifica "Conca" di Sora, stangata da 600mila euro

Consorzio di bonifica "Conca" di Sora, stangata da 600mila euro
Stangata da oltre 600mila euro sul Consorzio di Bonifica Conca di Sora. In queste settimane stanno facendo parecchio discutere i solleciti di pagamento per le tariffe consortili,...

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Stangata da oltre 600mila euro sul Consorzio di Bonifica Conca di Sora. In queste settimane stanno facendo parecchio discutere i solleciti di pagamento per le tariffe consortili, maggiorate rispetto al passato, inviati dall'ente consortile. Aumenti, è stata la spiegazione, dovuti al fatto che gli adeguamenti Istat erano fermi al 1999.

Ma la verità è anche che il Consorzio ha bisogno di soldi, non solo per garantire la gestione ordinaria ma anche perché il passato sta presentando i conti.

Il Tar del Lazio, con una sentenza pubblicata martedì, ha intimato all'ente di saldare entro 30 giorni l'importo di circa 606mila euro così come stabilito da una sentenza del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche del 2019 mai ottemperata dal Consorzio.


La sentenza riguarda un contenzioso con la Compagnia Elettrica Italia che risale addirittura al 1997 sul mancato pagamento della fornitura di energia elettrica nel periodo tra il 1992 e il 1998. Il debito dell'epoca, riconvertito in euro, ammontava a 324mila euro, ma l'importo è lievitato a causa delle rivalutazioni Istat e degli interessi legali sulle somme dovute e mai saldate.

Quindi ora il Consorzio di Bonifica deve il doppio rispetto alla somma originariamente oggetto della controversia. Ci sono poi da aggiungere gli interessi legali per la sentenza notificata dal Tribunale Superiore delle Acque pubbliche nel 2019, ma rimasta lettera morta.

Per questo la società Compagnia Elettrica Italia si è rivolta al Tar per chiedere l'ottemperanza della sentenza del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche.

I giudici amministrativi hanno dato al Consorzio Conca di Sora 30 giorni di tempo per saldare il conto con la società. In caso contrario, come chiesto dai ricorrenti, il Tar ha già disposto la nomina di un commissario ad acta, nella persona del prefetto o di un suo delegato, per dare esecuzione alla sentenza entro il termine di 90 giorni.
 

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Il Messaggero