Servizi sociali Cassino, tre aggressioni in tre giorni: 55enne inarrestabile. Gli impiegati: «Abbiamo paura»

L'uomo, seguito da un tutore giudiziario, vuole i soldi della vendita della casa di famiglia, ma il denaro è stato vincolato

Servizi sociali Cassino, tre aggressioni in tre giorni: 55enne inarrestabile. Gli impiegati: «Abbiamo paura»
Come se nulla fosse: torna, minaccia, spintona e poi va a casa con una denuncia.Rimane senza una soluzione definitiva il caso dell'uomo di 55 anni che irrompe negli uffici dei...

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Come se nulla fosse: torna, minaccia, spintona e poi va a casa con una denuncia.Rimane senza una soluzione definitiva il caso dell'uomo di 55 anni che irrompe negli uffici dei Servizi sociali del Comune di Cassino. Spintona e scaraventa contro le pareti degli uffici i dipendenti creando panico. È successo nuovamente ieri, per il terzo giorno consecutivo.

Gli uffici sono spalle al muro perché non possono soddisfare le sue richieste. L'uomo, con un passato di tossicodipendenza ed altri malanni, è stato lasciato solo in città dai suoi genitori e dagli altrui due fratelli. Per le sue condizioni di disagio il tribunale ha nominato mesi fa un assistente sociale come "amministratore di sostegno". Ossia non può fare nulla senza il permesso del giudice e dell'assistente. La famiglia ha venduto la loro abitazione, dividendo i soldi.

LA RICOSTRUZIONE

A lui sono spettati 42 mila euro. E sono andati a vivere in un comune del nord Italia. Praticamente è rimasto solo e in preda alle sue intemperanze. Il giudice ha incaricato il settore dei Servizi sociali di comprargli un alloggio con quei soldi. Cosa che è stata fatta. Sarà pronto per fine mese. Ma lui vuole i soldi. Ed anche ieri mattina si è presentato ai servizi sociali gridando e minacciando «voglio i soldi». Al nuovo diniego, è andato in una banca di via degli Eroi, dove c'è il conto aperto, ma qui è stato respinto. Sono arrivati i poliziotti che hanno cercato di calmarlo. E poi si sono diretti ai Servizi sociali. Ma qui il responsabile ha ribadito alla polizia l'impossibilità di consegnare i soldi all'uomo perché li farebbe sparire in poco tempo. E poi sono vincolati in banca, per disposizione del giudice tutelare. E quindi si è posto nuovamente il problema di un alloggio temporaneo per dormire di notte. L'altra sera il Comune lo aveva trovato una stanza in un albergo di Cassino. E dal Comune fanno sapere che non ci sono atti amministrativi per pagare alloggi a queste persone. Insomma devono pensarci le famiglie. Che, però, lui non ha. Infatti i familiari, stanchi dei suoi soprusi e di atti sconsiderati, lo hanno abbandonato dopo avergli pagato il fitto per alcuni mesi di un alloggio. Quel contratto è scaduto ed ora sfoga la sua rabbia contro i dipendenti comunali. Una situazione paradossale con gli uffici che non possono fare nulla, mentre lui continua ad agire praticamente indisturbato.

LA RISPOSTA DALL'ENTE

«Non abbiamo soldi dicono per queste situazioni. E poi non possiamo rischiare ogni giorno con queste persone che vengono negli uffici con fare minaccioso».

Il funzionario del settore Pasqualino Matera aveva cercato un ricovero presso la Casa della carità ubicata nel vecchio ospedale ma da lì la risposta è stata negativa. «Non possiamo accogliere, per la sicurezza dei nostri assistiti, persone con problemi mentali».


Si tratta di una persona che ha evidentemente un disagio ma che ne sta anche creando molti, al personale del Comune e alla collettività. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero