Cinghiali, incidenti e incursioni nei luoghi pubblici Emergenza infinita a Cassino

Cinghiali, incidenti e incursioni nei luoghi pubblici Emergenza infinita a Cassino
Il pericolo è ormai perenne, possono sbucare ovunque e a qualsiasi ora. Nelle ultime ventiquattr’ore nel cassinate ci sono stati due incidenti stradali causati dai...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il pericolo è ormai perenne, possono sbucare ovunque e a qualsiasi ora. Nelle ultime ventiquattr’ore nel cassinate ci sono stati due incidenti stradali causati dai cinghiali. Teatro degli incidenti una strada ad Ausonia e una a Pontecorvo. Per i rispettivi conducenti dei mezzi coinvolti l’impatto con gli animali è stato inevitabile, come sono state inevitabili i danni alle automobili, ma per fortuna non ci sono stati feriti.


Ormai non si contano più le incursioni degli ungulati a ridosso delle abitazioni e dei luoghi pubblici, recentemente in pieno giorno un branco di cinghiali è stato fotografato nel parco verde a due passi dall’ingresso dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino. Tanto lo stupore dei degenti, del personale e dei visitatori. 
Un’emergenza cinghiali che va avanti da mesi, tant’è che il sindaco di Cassino, Enzo Salera, a fine settembre scorso aveva adottato un’apposita ordinanza finalizzata a tutelare gli agricoltori gravemente danneggiati dalle continue incursioni di cinghiali selvatici non solo nelle campagne ma anche in città dove arrivano spinti dalla ricerca di cibo nei cassonetti.
La possibilità di emanare ordinanze era stata accordata ai sindaci dalla Regione Lazio. I primi cittadini si erano fatti portavoce dell’esasperazione degli agricoltori, stanchi di vedere le loro coltivazioni falcidiate. La Regione ha così rimodulato il disciplinare di gestione della caccia garantendo ai Sindaci l’adozione di misure di contenimento anche fuori stagione. L’atto valido fino al primo novembre non è stato prorogato, molti lo chiedono perché l’emergenza è tutt’altro che rientrata. 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero