Cassino, veleni nel Rio Pioppeto Oggi il Riesame sul sequestro del depuratore

Cassino, veleni nel Rio Pioppeto Oggi il Riesame sul sequestro del depuratore
Sequestro del depuratore Cosilam nell’ambito dell’inchiesta Acquanera: oggi si pronuncerà il Riesame.  ...

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Sequestro del depuratore Cosilam nell’ambito dell’inchiesta Acquanera: oggi si pronuncerà il Riesame. 


E’ fissata per questa mattina al Tribunale di Frosinone (sezione per la revisione delle misure reali), l’udienza in cui si discuterà la richiesta di dissequestro del depuratore di via Molinarso a Villa Santa Lucia, finito al centro dell’inchiesta Acquanera. 
Il depuratore gestito dalla A&A, la società che dal 2017 in house si occupa dei vari impianti Cosilam, avrebbe prodotto un perdurante stato d’inquinamento ambientale nelle acque del rio Pioppeto tra Cassino, Villa Santa Lucia e Pignataro Interamna.
Le indagini dei carabinieri Forestali del Nipaf di Frosinone, diretti dal tenente colonnello Vitantonio Masi, e coordinate dal sostituto procuratore Emanuele De Franco della Procura di Cassino, ipotizzano la non corretta depurazione delle acque reflue, incanalate nell’impianto, provenienti dalla aziende del Cassinate e immesse nel Rio Pioppeto.
Nei reflui in uscita dal depuratore, in particolare, sono stati trovati, stando ai rilievi di Arpa Lazio, valori inquinati molto alti di alluminio e solfuri, ma anche di azoto, ferro e boro. 
Per questo il 23 settembre scorso, su ordine del Gip del Tribunale di Cassino Vittoria Sodani, l’impianto è stato sottoposto a sequestro con contestuale nomina di un commissario che ha il compito di gestire il depuratore, ma alcune difese degli indagati hanno presentato ricorso al Riesame.
Gli indagati per Inquinamento ambientale aggravato dal vincolo paesaggistico, come noto, in totale sono nove. 
Spiccano i vertici della A&A. 
La difesa dell’ex amministratore delegato della A&A, l’ingegner Riccardo Bianchi dimessosi da qualche settimana, rappresentata dagli avvocati Sandro Salera, Domenico Marzi e Paolo Marandola, ha chiesto formalmente il dissequestro e il ritorno alla piena operatività aziendale dell’impianto di via Molinarso.
Quello che andrà in scena oggi è il secondo tempo della partita tra accusa e difesa sul piano delle misure cautelari. A pronunciarsi una decina di giorni fa era stato il Tribunale Riesame di Roma (competente per le misure cautelari personali), che ha attenuato la misura degli arresti domiciliari a due dei coinvolti, tra cui l’ingegner Bianchi al quale è stata applicata una misura interdittiva. 

Si è in attesa della motivazioni delle decisioni sulle misure personali, nel frattempo gli accertamenti vanno avanti e si concentrano su altri aspetti legati sempre alla gestione del depuratore. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero