Terreni avvelenati: scatta il divieto di pascolo e coltivazione

Terreni avvelenati: scatta il divieto di pascolo e coltivazione
Contaminazione delle acque: interdetto l’uso dei terreni. Accade a Cassino, dove nella giornata di ieri il sindaco Carlo Maria D’Alessandro ha emanato...

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Contaminazione delle acque: interdetto l’uso dei terreni. Accade a Cassino, dove nella giornata di ieri il sindaco Carlo Maria D’Alessandro ha emanato un’ordinanza con la quale vieta la coltivazione e il pascolo in una vasta area alla periferia della Città Martire che confina con Sant’Elia Fiumerapido, in località Pozzaga e più precisamente in via Lenze, via lago e via Pozzaga. Con la stessa ordinanza è stato vietato altresì l’ emungimento delle acque, sia dai canali interpoderali sia dai pozzi. Una zona dove l’Arpa Lazio con una relazione di qualche tempo fa ha rilevato valori oltresoglia di alluminio, ferro, manganese e metalli pericolosissimi come: nichel, piombo mercurio e arsenico. Una bomba ecologica scoperta dalla colorazione rossastra delle acque che scorrono nei fossi della zona. A portare a galla il tutto alcuni ambientalisti della zona tra i quali Edoardo Grossi. 


Sulla nota questione delle acque rosse qualche settimana fa c’era stato anche un sequestro preventivo da parte dei carabinieri di un’area sempre a confine con Sant’Elia, mentre negli ultimi giorni c’erano stati diversi sopralluoghi da parte degli amministratori comunali di Cassino.  “Il Comune di Cassino emana ordinanza di interdizione pascolo e coltivazione sull'intera area contaminata: atto importante e coraggioso a tutela della salute pubblica. Ora bisogna far osservare l'ordinanza e a questo ci penseranno le forze dell’ordine, noi attendiamo un analogo atto dal comune di Sant'Elia Fiumerapido”, ha commentato Grossi.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero