OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Lavori urgenti di pulizia idraulica lungo il fiume Rapido a Cassino per evitare straripamenti come è accaduto a dicembre scorso e la settimana passata per le abbondanti piogge. Infatti il fiume è straripato giovedi mattina alle 5 sul lato destro allagando un tratto di via Madonna di Loreto ed anche la pista ciclabile. Allagati anche i sottopassi di via San Pasquale e di via Vertelle, la strada che porta all’ospedale Santa Scolastica. Per evitare ulteriori danni ieri mattina tecnici dell’ex Ardis della regione Lazio accompagnati dal sindaco Enzo Salera e dal consigliere comunale delegato all’ambiente Riccardo Consales hanno effettuato un sopralluogo lungo il fiume, dall’incrocio con via Sferracavallo fino al ponte della ferrovia e al fiume Gari. Sono state prospettate dai tecnici due modalità di interventi. Il primo, in via d’urgenza, di pulizia delle sponde per portare via detriti, rami spezzati e vegetazione; il secondo, più massiccio, per il taglio degli alberi e degli scavi del fondale. Perché in alcuni tratti, circa 15 anni fa, vennero posizionati grossi massi per la difesa idraulica delle sponde, una sorta di scogliera. Un lavoro, però, che ha ristretto le sezioni di scorrimento dell’acqua e che nel tempo ha portato ad un restringimento dei fondali e delle sponde facendo innalzare subito il livello dell’acqua quando viene aperta la diga dell’Enel o durante le forti piogge o nubifragi. Negli altri tratti, invece, lo scorrimento è più veloce. Un lavoro costato all’epoca 800 mila euro. Oggi il sindaco scriverà alla regione Lazio per far effettuare i lavori idraulici, in via urgente, entro le prossime settimane in vista della stagione invernale. L’ex Ardis ha già programmato per fine mese il primo intervento e non appena terminata la gara d’appalto entro novembre verrà completata l’opera di bonifica del corso d’acqua. Gli interventi riguardano sia il Rapido uno che il Rapido due. I tecnici hanno poi riscontrato un altro pericolo determinato quando venne realizzata la superstrada che attraversa il fiume Rapido. Non vennero fatte le reti di scolo e poi ci sono alcuni fossi che scaricano nel fiume. Ma quando il livello del Rapido si alza, l’effetto è l’inverso. L’acqua del fiume si riversa nei fossi allagando campi e case. Come nel fosso Nocione. E stesso fenomeno in via Vertelle che va verso l’ospedale costruito sotto il livello del fiume. Dall’ospedale partono grossi tubi sotterranei che scaricano l’acqua piovana nel Rapido, ma quando s’ingrossa ritorna tutto indietro allagando i sottopassi e l’area del complesso ospedaliero.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero