Eplode la protesta degli ambulanti per lo spostamento del mercato, minacce al sindaco di Cassino

Polizia davanti al comune di Cassino
Avvio del mercato settimanale dell’abbigliamento all’insegna della contestazione ieri mattina a Cassino con intimidazioni verbali a sindaco, assessori e consiglieri...

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Avvio del mercato settimanale dell’abbigliamento all’insegna della contestazione ieri mattina a Cassino con intimidazioni verbali a sindaco, assessori e consiglieri comunali da parte di alcuni ambulanti tanto che è dovuta intervenire la polizia e poi anche la Digos. Una rivolta contro il Comune perché non condividevano lo spostamento da piazza Miranda e la dislocazione dei banchi su nove strade del centro.



La protesta - Alcuni ambulanti hanno imposto ai loro colleghi, ieri mattina alle 6, di non aprire i furgoni e né i banchi. E solo l’intervento dei vigili urbani e di polizia e carabinieri ha posto fine a questa protesta e così poco dopo le nove si sono visti i tendoni aperti lungo le strade.

Nel frattempo un gruppo di ambulanti provenienti da diverse città del basso Lazio e di province confinanti si sono radunati davanti al palazzo comunale. Una delegazione è stata ricevuta dal sindaco Enzo Salera, presenti il vice sindaco Francesco Carlino, l’assessore al commercio Chiara Delli Colli e la presidente del consiglio Barbara Di Rollo. L’intimidazione è stata definita dal sindaco «un episodio spiacevole».

I rappresentanti sindacali hanno esposto i motivi della protesta. Alcuni di loro erano insoddisfatti dei posti assegnati senza concordarli, altri volevano ritornare in piazza Miranda. Il sindaco ha spiegato che per far rispettare le distanze imposte dalle norme anti-Covid il ritorno in piazza, per il loro numero di banchi, non era possibile, perciò vi è stato trasferito il settore alimentare.

L’unica possibilità era una revisione delle strade. E di fronte alla minaccia della chiusura del mercato per un mese per motivi igienico-sanitari i commercianti si sono dichiarati favorevoli alla nuova dislocazione proposta dal sindaco. Ossia in settimana verrà fatta una nuova graduatoria dei 147 aventi diritto in base all’anzianità di concessione di vendita e l’assegnazione dei posti secondo la grandezza dei loro mezzi, furgoni, camion ed altro. Le strade saranno ridotte da nove a quattro o cinque, quelle più larghe e collegate fra loro per facilitare il passaggio dei clienti. Il mercato, dopo l’accordo, è proseguito regolarmente.


Una soluzione sperimentale - Il sindaco ha ribadito che «tale soluzione, sperimentale e temporanea, è stata imposta dalla eccezionalità del momento e dalle disposizioni del Governo finalizzate a garantire la salute pubblica. Uno degli obiettivi fondamentali sta nell’evitare in assoluto gli assembramenti. L’alternativa a tale decisione era soltanto il divieto di svolgimento del mercato. Riportare infatti i 147 stalli nell’ex campo Miranda, area circoscritta e pertanto sottoposta a rigide disposizioni del DPCM, quali il contingentamento delle persone, il rispetto della distanza e l’obbligo del senso di camminamento in un’unica direzione è una cosa impossibile».

Il sindaco dopo aver ricordato che si sta agendo in una situazione di emergenza, ha ringraziato il comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Nunziata, e polizia e carabinieri per la collaborazione.


I consiglieri di minoranza (Petrarcone, Mignanelli, Fontana, Bevilacqua e Abbruzzese) hanno chiesto la convocazione del consiglio comunale. Il delegato di Confimpreseitalia Maurizio Coletta si è dichiarato favorevole al mercato in centro e perciò il comune deve proseguire con il programma avviato «ed è deplorevole l’intimidazione da parte di alcuni ambulanti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero