Cassino, nominati i commissari liquidatori del dissesto finanziario

Il comune di Cassino
Si è insediata  la Commissione straordinaria di...

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Si è insediata  la Commissione straordinaria di liquidazione nominata dal ministero dell’interno per la gestione del dissesto finanziario approvato dal consiglio comunale di Cassino il 25 giugno scorso. La commissione è presieduta dal vice prefetto Alessandra Nigro e dai funzionari responsabili dell’area finanziaria degli enti locali del ministero Marcello Zottola e Guerino Vittorio  De Luca. I tre commissari sono stati ricevuti dal sindaco Carlo Maria D’Alessandro e dal segretario generale Rita Riccio. Il default passò con i voti della maggioranza di centrodestra, Lega compresa, in tutto 14 su 24 presenti, 10 contrari ed uno assente, il consigliere Franco Evangelista di Forza Italia in rotta con il sindaco.  Votarono contro i consiglieri del Pd e di altre minoranze. Queste le cifre del debito da estinguere: 15.782.000 euro certi e copertura economica per 8.842.228 euro. Senza copertura debiti per 6.940.000 euro. Le passività potenziali al netto di quelle accertate e definite sono 33.300.000 euro (gran parte riferite al debito con il gestore idrico). In totale oltre 49 milioni di euro tra debiti certi e  potenziali. Questi debiti saranno gestiti per cinque anni (2019-2024) dai tre commissari ministeriali. Adesso l’iter prevede la pubblicazione del decreto ministeriale del dissesto sulla Gazzetta Ufficiale della repubblica ed altre procedure tecniche e amministrative. I tre commissari, pagati dal comune di Cassino, saranno operativi dal prossimo gennaio e si potranno avvalere di consulenti per la valutazione dei debiti oltre che dell’ufficio ragioneria. La procedura prevede la pubblicazione all’albo pretorio del comune dell’elenco dei debitori i quali dovranno presentare la documentazione con la quale vantare il credito. Da gennaio tutte le somme incassate dal comune saranno destinate al pagamento dei debitori. La massa passiva è costituita dai debiti in bilancio e fuori bilancio al 31 dicembre 2018 e inoltre da debiti derivanti  da procedure esecutive estinte e da debiti derivanti da transazioni. La massa attiva è formata dai residui attivi, ratei di mutui, tutte le entrate da tributi locali, alienazioni di beni comunali, ed altre risorse.  
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Il Messaggero