Drogato esce fuori strada con l’auto, finisce i un corso d’acqua, si denuda e chiede aiuto: denunciato dai carabinieri. E’ successo martedì notte a...
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I fatti. Tutto è cominciato a notte fonda, quando il 35enne, residente nella Città Martire - già noto alle forze dell’ordine per furto e detenzione di sostanze stupefacenti - mentre percorreva via Sferracavalli, in direzione Sant’Elia Fuumerapido, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo del mezzo ed è finito, con l’auto, all’interno di un fossato pieno d’acqua.
L’acqua, per fortuna non era alta e lui non è rimasto ferito gravemente, per cui è uscito dall’abitacolo del mezzo e, vistosi bagnato, si è denudato completamente. Ma, anziché chiamare i soccorsi e attendere sul posto, completamente, nudo, ha raggiunto le abitazioni circostanti tra Cassino e Sant’Elia: ha bussato e chiesto aiuto.
Per cui i residenti della zona periferica della Città Martire, allibiti di quanto si sono trovati davanti ai loro occhi, hanno immediatamente chiamato il 118 e i carabinieri di Cassino, diretti dal capitano Ivan Mastromanno. In pochi minuti i soccorritori hanno raggiunto via Sferracavalli, al loro arrivo c’è voluto davvero poco per capire che l’uomo era in stato di alterazione psico-fisica, per cui è stato trasportato al vicino pronto soccorso dell’ospedale Santa Scolastica.
Nel frattempo i carabinieri intervenuti sul posto, hanno ricostruito l’accaduto e ed eseguito una perquisizione dell’auto all’interno della quale hanno trovato 0,532 grammi di eroina, 0,390 grammi di cocaina e due siringhe contenente eroina, già pronte per essere iniettate. Il tutto, ovviamente, è stato sequestrato. Ma gli accertamenti eseguiti nei confronti del 35enne dai medici al pronto soccorso, hanno fatto emergere che aveva assunto oppiacei, cocaina ed eroina, per questo è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Cassino per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e, contestualmente, segnalato alla Prefettura di Frosinone quale assuntore di sostanze stupefacenti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero