Cassino, la Corte dei Conti boccia il piano di risanamento: il comune vicino al dissesto ​finanziario

Cassino, il sindaco e gli assessori comunali
Il  possibile dissesto finanziario al comune di Cassino, per l’enorme massa debitoria accumulata negli anni (oltre 69 milioni di euro), evocato dal sindaco Carlo Maria...

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Il  possibile dissesto finanziario al comune di Cassino, per l’enorme massa debitoria accumulata negli anni (oltre 69 milioni di euro), evocato dal sindaco Carlo Maria D’Alessandro sin dal suo insediamento l’anno scorso, ma mai attuato, ora potrebbe divenire reale. Perché la Corte dei Conti ha bocciato la delibera consiliare del 14 aprile scorso con la quale si approvava la rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario che prevedeva pagamenti e accantonamenti in 30 anni anziché in dieci. La somma non ammessa alla dilazione trentennale è di 7.195.513 euro. Non è un debito da rimborsare a qualcuno ma è parte di un disavanzo d’amministrazione scaturito dal riaccertamento di residui attivi e passivi. In caso di ripiano in 30 anni andava accantonata in bilancio  una quota annuale di 266.513 euro per il periodo 2017-2042. Con la bocciatura il residuo va pagato dal 2017 al 2022 con una quota annuale di 1.400.000 euro. Quota che si andrebbe a sommare con tutte le altre da rimborsare o da accantonare pari a circa 9 milioni all’anno. Somme non disponibili dal comune e che quindi corre il serio rischio del dissesto. Ma ieri il sindaco, presenti i sette assessori, e preoccupato da questa nuova tegola finanziaria ha espresso la propria contrarietà a tale manovra fallimentare. “Cercheremo – ha detto - in ogni modo di evitare il dissesto per non appesantire la situazione finanziaria del comune che è molto critica. Siamo già con le tasse al massimo ma non potremo fare assunzioni e né chiedere finanziamenti per opere pubbliche. Comunque faremo appello, se sarà possibile.”  
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Il Messaggero