Boati, scosse di terremoto e paura: l’abbazia di Montecassino osservata speciale. A Cassino, ormai da diverse settimane i...
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A Cassino, ormai da diverse settimane i residenti vengono svegliati a tutte le ore da questi improvvisi terremoti.
Accadimenti che hanno agitato e non poco gran parte della popolazione per cui l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Carlo Maria D’Alessandro, ha chiamato in causa l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Negli ultimi giorni sono state installate diverse stazioni sismiche in Città.
Ma ieri sono state aperte le porte dell’abbazia ai tecnici dell’Ingv, perche una stazione sismica è stata installata all’interno del Monastero, nei sotterranei dove i benedettini si rifugiarono durante il bombardamento della seconda guerra mondiale. Ma installare una stazione sismica in abbazia ha un grande valore simbolico perché nel corso della millenaria storia il monastero è stato distrutto, nel 1349, proprio da un terremoto.
“La stazione sismica permanente – ha spiegato il sindaco Carlo Maria D’Alessandro – è direttamente collegata con la sala operativa dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Voglio ringraziare i ricercatori Ingv Alberto Frepoli e Gaetano De Luca per aver accelerato i processi di studio dei boati e piccoli tremori che stanno caratterizzando da qualche tempo il nostro territorio.
Un ringraziamento sentito anche all'Abate Donato per aver autorizzato l'installazione della centrale sismica nei luoghi sotterranei dell'Abbazia dove i monaci si sono rifugiati durante il bombardamento del 1944.
Ora sarà importante, grazie alla strumentazione dell'Ingv, capire qual è l'origine dei fenomeni in essere e capire le eventuali correlazioni”.
Ma non è tutto perché ora si punta a registrare i boati per cui saranno installati rilevatori acustici”.
“A breve – ha aggiunto il sindaco - sarà installato anche un' altro impianto di natura prettamente acustica per registrare gli ormai famigerati boati così da capire cosa si verifica prima, dopo o durante questi eventi.
Monitorare queste attività non significa che ci sia un pericolo imminente, significa tenere sotto controllo il territorio. E questa è una cosa fondamentale per la sicurezza della nostra città”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero