Oltre cinquecento lavoratori con il fiato sospeso. Centinaia di famiglie si ritrovano a vivere un'estate da incubo con nubi all'orizzonte che si fanno sempre...
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Oltre cinquecento lavoratori con il fiato sospeso. Centinaia di famiglie si ritrovano a vivere un'estate da incubo con nubi all'orizzonte che si fanno sempre più scure. Il fulmine a ciel sereno che ha colpito la cartiera Reno de Medici di Villa Santa Lucia e le problematiche sollevate dai sindacati per quel che riguarda la Saxagrestone di Roccasecca hanno provocato uno scossone durante questo mese di luglio e dopo l'estate la situazione rischia di peggiorare.
Per quel che riguarda la cartiera Reno De Medici, Pasquale Legnante della Fistel Cisl ha messo in chiaro le preoccupazioni sin da subito, ovvero da quando mercoledì scorso nel corso della riunione l'azienda ha comunicato che a causa del sequestro del depuratore tutti i lavoratori sarebbero stati posti in regime di cassa integrazione straordinaria. «Questa volta siamo davvero preoccupati, il rischio di un disimpegno da parte dell'azienda è concreto» ha spiegato Legnante. Le organizzazioni territoriali della Slc-Cgil Fiste-Cisl e Uilcom-Uil, unitamente alle Rsu, spiegano: «Nonostante la Reno stesse faticosamente recuperando il gap creatosi con il fermo subìto da agosto a dicembre del 2022, ora arriva la nuova cigs. A questo si aggiunge la forte preoccupazione che un nuovo eventuale prolungato fermo dello stabilimento ne comporterà inevitabilmente la chiusura totale con tutte le conseguenze economiche e sociali in un tessuto territoriale già fortemente provato da un elevato tasso di disoccupazione». I sindacati, insomma, temono che l'azienda possa decidere di gettare la spugna. Questo, per il territorio, significherebbe una perdita immediata di quasi 300 posti di lavoro: 180 sono infatti i dipendenti della cartiera e circa un centinaio coloro che operano nell'indotto. La preoccupazione, insomma, è notevole, per questa ragione ieri Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom hanno scritto al presidente della Regione Lazio e hanno interessato della questione anche l'assessore regionale della Ciociaria, Pasquale Ciacciarelli, chiedendo una convocazione immediata. Spiegano i sindacati: «La cassa integrazione determina un importante decurtazione salariale con pesanti ricadute economiche sulle famiglie, in un momento particolare e difficile per tutto il Paese».
EX IDEAL STANDARD
In Ciociaria un'altra vertenza che tiene circa 250 lavoratori con il fiato sospeso è quella della Saxagrestone. In questo caso la Regione è già scesa in campo e un vertice per fare il punto sulla situazione è previsto lunedì 31 luglio. Per il sito di Roccasecca non c'è nessun sequestro a bloccare la produzione, ma allo stesso modo i sindacati temono un disimpegno da parte dell'imprenditore Francesco Borgomeo che nel 2018 aveva rilevato l'ex Ideal Standard convertendo l'azienda e salvando centinaia di posti di lavoro. Venne ribattezzato il "miracolo economico della Ciociaria", ma con il passare degli anni e con l'avvento della crisi energetica gli ammortizzatori sociali hanno iniziato a galoppare. Da novembre non ci saranno più paracadute per i lavoratori e non si intravedono soluzioni positive all'orizzonte. Leggi l'articolo completo suIl Messaggero