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E' una settimana importante per il Frosinone quella che si apre oggi perché indicativa di quello che potrebbe essere il suo cammino in campionato. Siamo solo all'inizio di una stagione che si annuncia avvincente e ricca di spunti interessanti per la qualità delle squadre in lizza, però dai risultati che i giallazzurri riusciranno ad ottenere nel prossimo trittico contro Ascoli ed Entella in casa e Pescara fuori, si potrà cominciare a farsi un'idea non troppo lontana dalla realtà, di quanto il Frosinone saprà farsi valere nell'arco di un torneo che rispetto all'anno scorso, presenta più difficoltà e di conseguenza incognite.
Le due partite da giocare nel giro di tre giorni, più precisamente tra sabato 17 e martedì 20 ottobre, anche se entrambe nel deserto del “Benito Stirpe” a causa dei contagi da coronavirus che continuano ad aumentare in maniera esponenziale e preoccupante, contro l'Ascoli prima e l'Entella 72 ore dopo, rappresenteranno un probante banco di prova per gli uomini di Nesta.
Ed ecco allora che torna a galla sempre quella continuità mancata nello scorso campionato e di cui nella settimana che ci siamo appena lasciati alle spallle, ha parlato lo stesso presidente Maurizio Stirpe. La gloria o meno del Frosinone dipenderà in primis dalla crescita di un centrocampo che nella stagione 2019-2020, non è stato quasi mai decisivo nel raggiungimento di certi risultati. Per colpa dei movimenti senza palla in numerto assolutamente insufficiente utili a favorire la necessaria fluidità di manovra, della mancanza di corsa, di una modesta fisicità degli interpreti e, purtroppo per l'allenatore, di una lunga serie di infortuni. Tutto il contrario del centrocampo di oggi in cui gli innesti di Kastanos e Carraro dovrebbero aver colmato, almeno nelle aspettative di club e tecnico, le lacune del passato. Oltre ai due nazionali sarà compito di Maiello, Rohden, Tribuzzi, Gori, Vitale e Tabanelli, cambiare il volto del Frosinone nella zona centrale, fucina del gioco, dove nessuno potrà cullarsi sugli allori, alla luce di una rinnovata e concreta concorrenza venutasi a creare con l'arrivo dei nuovi. Da ciò la squadra trarrà un sicuro giovamento sotto ogni aspetto. Senza dimenticare, però, il reparto arretrato e quello avanzato che si sono arricchiti di fisicità e qualità con l'arrivo dell'italo-argentino Curado, del figlio d'arte Baroni (suo padre Marco è stato allenatore del Frosinone in A due anni fa) e dell'attaccante polacco Parzyszek. Oggi, intanto, si riparte con una seduta pomeridiana.
Mau. Di Ri.
Il Messaggero