Bartolini: «Frosinone, una sorpresa per tutti. Perrotti il mio idolo»

Il tifoso giallazzurro ospite della rubrica settimanale è stato Fabrizio Bartolini. Strumentista, docente di percussioni...

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Il tifoso giallazzurro ospite della rubrica settimanale è stato Fabrizio Bartolini.

Strumentista, docente di percussioni al liceo musicale Bragaglia di Frosinone, il maestro Bartolini è un tifoso storico del Frosinone.
«Lo sono da quando avevo sei anni, oramai sono trent'anni che tifo Frosinone. Una passione nata grazie alla mia famiglia, a mio zio Antonio con il quale per la prima volta ho varcato i cancelli del Matusa e poi all'amico di famiglia Massimiliano, con il quale andavo in trasferta».
Come giudica questo Frosinone?
«Una sorpresa per tutti. Dallo scetticismo e dai dubbi iniziali sono nate tante sorprese per una squadra che può regalarci tante soddisfazioni».
Cosa piace di questo Frosinone?
«La grinta ed i dubbi sul risultato prima di ogni partita. Questo Frosinone può fare qualsiasi risultato e nulla sembra essergli precluso, nel bene e nel male».
Cosa manca se manca qualcosa?
«Forse manca il tanto atteso centrale difensivo, un attaccante di categoria, quello decisivo, da zampata finale».
Quale è il Frosinone che ricorda con maggiore affetto?
«Quello del 2003-04. Una squadra indimenticabile che ci faceva già sognare e con la quale sembrava che anche noi entrassimo in campo».
Il Frosinone più forte di sempre?
«Quello di Fabio Grosso dello scorso anno. Un Frosinone straordinario».
L'idolo canarino del passato?
«Ce ne sono diversi: da Massimo Assante a Ciro De Cesare, poi Roberto Manca, Dos Santos, ma tra tutti scelgo Fabrizio Perrotti, il mio numero 10».
L'idolo del presente?
«Matias Soulé sicuramente».
Il Frosinone può stabilizzarsi in questa categoria?
«Penso di sì. Chiaro che non sarà facile da neo promossa salvarsi, ma con questa società, questo direttore sportivo e questo allenatore possiamo toglierci belle soddisfazioni».
Quale partita ricorda con maggior affetto?
«Melfi-Frosinone, quella della promozione in C1 nel 2004».
Quella che ha lasciato l'amaro in bocca?
«Ce ne sono diverse. Il Frosinone-Foggia del 2018, con il pallonetto che ci ammutolì». Un 2-2 finale che fece sfumare il salto diretto in A del Frosinone, poi arrivato via playoff.
Al. Bi.

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