Cacciatori di cinghiali “invadono” il cimitero a Frosinone: l'ingresso (mentre la gente pregava) per recuperare un animale ucciso

Esposto in Procura del sindaco: «È un fatto di una gravità inaudita»

Cacciatori di cinghiali “invadono” il cimitero a Frosinone: l'ingresso (mentre la gente pregava) per recuperare un animale ucciso
Il sindaco Lucio Fiordalisio ha inviato ieri mattina un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Frosinone, ai carabinieri della stazione di Supino, e per conoscenza al...

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Il sindaco Lucio Fiordalisio ha inviato ieri mattina un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Frosinone, ai carabinieri della stazione di Supino, e per conoscenza al presidente della Provincia, Luca Di Stefano e all'ambito di caccia Fr2 per un gravissimo avvenimento avvenuto domenica nel centro lepino. Secondo la denuncia del primo cittadino, infatti, si sarebbe svolta attività venatoria di caccia al cinghiale all'interno del cimitero comunale.

LA RICOSTRUZIONE

Un cinghiale sarebbe stato trascinato ed introdotto all'interno di un'autovettura all'interno del cimitero, alla presenza di diversi cittadini intenti nella preghiera e nella visita ai propri cari defunti. Pare che fosse l'unico modo per recuperare l'animale, finito in un posto altrimenti irraggiungibile. «Un gesto inqualificabile- ha spiegato Fiordalisio- che avrà conseguenze anche su chi avrebbe dovuto vigilare». È lo stesso sindaco a raccontare quanto segnalatogli dai cittadini e denunciato agli organi competenti. «Domenica intorno alle 16 ho ricevuto la chiamata di diversi cittadini che, presenti all'interno del cimitero comunale hanno assistito ad un fatto molto grave. Secondo le loro testimonianze infatti, un gruppo di cacciatori, dopo aver ucciso un cinghiale nelle immediate vicinanze dell'area cimiteriale, è entrato proprio all'interno della struttura con un'auto, una Fiat Panda recuperando il cinghiale morto. I cittadini hanno cercato di bloccare il gruppo di cacciatori, almeno quattro-cinque cercando di spiegargli che non era il caso di svolgere le operazioni che stavano facendo, ma come risposta hanno ricevuto anche insulti e sono stati presi a male parole. Così hanno pensato di segnalare la cosa al sottoscritto ed ai vigili urbani. È stato un fatto grave ed inconcepibile».

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LE PROTESTE

Da qui è scattata la segnalazione alle autorità, mentre il sindaco ha usato il suo profilo facebook per far conoscere l'accaduto: «Ho pensato di diffondere la notizia a tutta la cittadinanza in quanto ritengo l'episodio molto grave. Ebbene, poco dopo alcuni cacciatori che sottolineo sono di Patrica mi hanno chiamato per avere spiegazioni e rimproverarmi di avere presentato queste denunce. Hanno infatti paura di vedersi revocata la licenza. Èl rovescio della medaglia. Da un lato cittadini indignati che condannano il grave episodio, dall'altro chi è favorevole alla caccia che teme di vedersi revocata la licenza. Ho spiegato ai cacciatori che il fatto è di una gravità inaudita. Se avessero chiamato me e la polizia municipale una soluzione sarebbe stata trovata. Il cimitero chiude alle 17 e aspettando la chiusura e che i cittadini fossero andati tutti via, avremmo sicuramente evitato disagi, critiche e giuste lamentele. Gli stessi cacciatori mi hanno riferito che sono entrati nel cimitero per necessità. Il cinghiale era finito in un dirupo e l'unica via per recuperarlo era passare attraverso il cimitero».

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Ma la vicenda potrebbe non limitarsi alla denuncia verso i cacciatori. «Ho anche segnalato l'episodio all'ufficio tecnico- ha concluso il sindaco di Patrica, Lucio Fiordalisio- in quanto c'è una ditta apposita per la sorveglianza, la vigilanza e la manutenzione del cimitero. Vogliamo capire perché non abbiano controllato. Una cosa è certa, l'area di caccia al cinghiale era delimitata ed è facile quindi capire la squadra di cacciatori presente e chi ne faceva parte. Come primo cittadino sono molto deluso ed amareggiato per quanto accaduto».

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Il Messaggero