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PONTECORVO
Si è parlato di bellezza, di cultura e di beni paesaggistici. Ma il tema principale è stato il "Diritto alla Bellezza". All'iniziativa che c'è stata sabato scorso all'Istituto d'Istruzione Superiore di Pontecorvo hanno preso parte due tra più importanti giuristi del panorama italiano, legati al territorio: il professor Gerardo Villanacci, presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali e ordinario di diritto privato (cittadino onorario di Pontecorvo) e Tommaso Miele (di Aquino) presidente aggiunto della Corte dei conti e presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti del Lazio (nella foto sotto). A fare gli onori di casa la dirigente scolastica Lucia Cipriano (che ha ringraziato le docenti organizzatrici Elisa e Valeria Canetri) e il sindaco Anselmo Rotondo. Presente il generale Luigi Sparagna e il professor Filippo Materiale. Al centro del dibattito il valore giuridico, elevato a rango costituzionale, del patrimonio paesaggistico e culturale con le novelle agli articoli 9 e 41 della costituzione. «Giuridicamente fino al 2022 nella costituzione non c'era la parola ambiente, intesa come tutela. Ora c'è. Tutto questo ha un valore giuridico ben preciso: l'iniziativa economiche deve rispettare la tutela dell'ambiente. Tutte le leggi devono avere il rispetto dell'ambiente, altrimenti scatta l'incostituzionale. Questo significa che lo Stato ha tutelato il patrimonio culturale e ambientale», ha spiegato il giudice Miele. «La bellezza come istruzione, per insegnare e lasciare un segno», ha spiegato Villanacci. «La bellezza è un filtro, occorre saper rendere le cose belle. Ma il diritto alla bellezza non è scontato. La nostra costituzione ci ha dato una risposta nell'articolo 9. Ed allora possiamo dire di avere un diritto alla bellezza, rintracciabile in due parole essenziali: promozione e tutela per usufruire del bene comune. L'Italia è una super potenza culturale, nei nostri musei ci sono 5 milioni di opere ma ne esponiamo solo 480 mila. Bisogna fare di più», ha concluso Villanacci.Vin.Car.
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Il Messaggero