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Un treno è stato costretto ad una fermata imprevista per permettere a una ventina di passeggeri di andare al bagno. Il tutto perché all'interno delle carrozze i bagni non funzionavano. E quindi il capotreno è stato costretto ad una fermata straordinaria.
E’ successo martedì scorso, ad Anagni, poco prima delle 14. Protagonisti loro malgrado i viaggiatori del Roma-Campobasso partito da Termini, che passa abitualmente, ma senza fermarsi, nel territorio di Anagni. Tutto è successo perché, come detto, alcuni viaggiatori, dopo essere partiti dalla capitale, hanno chiesto di poter andare in bagno. E’ stato però loro risposto che sul treno che avevano preso i bagni non funzionavano. Il treno non si sarebbe fermato, da regolamento, ad Anagni: la prima fermata sarebbe stata quella di Frosinone. Ma, evidentemente, i viaggiatori hanno fatto capire al capotreno che non potevano aspettare ancora per una ventina di minuti. Data la situazione quindi il capotreno ha contattato i dirigenti delle Ferrovie dello Stato. Che, a loro volta, hanno chiamato Michele Canali, titolare de "Il bar del pendolare", presso la stazione ferroviaria di Anagni. Il quale è stato contattato perchè, tra l’altro, ad Anagni i servizi pubblici della stazione non sono più funzionanti da parecchio tempo.
E’ stato quindi necessario prima assicurarsi che il bar stesso fosse aperto, e chiedergli se era disponibile a far utilizzare ai viaggiatori del treno i servizi igienici del bar stesso. Quando ha dato la propria disponibilità, il treno si è fermato alla stazione di Anagni per questo singolare stop “igienico”. I viaggiatori, comprensibilmente di fretta, sono andati nel bagno del bar per espletare le loro necessità. Tutto è durato una ventina di minuti dopodiché il treno, senza altri disagi, è ripartito. «Il problema - ha detto Canali-è che qui, a parte quello del mio bar, non c'è nessun bagno pubblico funzionante. Quando sono chiuso non ci sono servizi igienici disponibili per i viaggiatori in partenza ed in arrivo». Un disagio non trascurabile per una una città che, almeno in teoria, dovrebbe fare della ricezione turistica la propria principale ragione d'essere.
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